In occasione del lancio del crossover Zagor/Flash, noi di Daily Nerd (io e Matteo Nespolesi) abbiamo avuto l’occasione di intervistare Giovanni Masi e Mauro Uzzeo che sono gli scenggiatori che hanno creato questa storia, capace di strizzare un occhio al passato per proiettarsi in nuove avventure in modo sorprendente.
Lucrezia: Come è nato questo nuovo progetto editoriale, che ha messo insieme due grandi del fumetto come DC e Sergio Bonelli Editore?
Mauro: Eravamo seduti al Teatro del Giglio a Lucca e stavano seguendo la presentazione della Bonelli, in realtà eravamo presi dal lancio del “Confine” e stavamo pensando a quello, quando vediamo che esce questa immagine con cui la Bonelli annuncia questo crossover con la DC. E noi non ne sapevamo niente! Di lì a poco siamo stati coinvolti in questo progetto.
Lucrezia: Mettere mano a due icone del fumetto deve essere stata un’impresa non da poco, qual è stato il vostro approccio narrativo a questi personaggi?
Giovanni: Abbiamo fatto quelli che chiamo i “compiti a casa”. Mauro è uno zagoriano, io sono più ferrato su Flash, e abbiamo studiato questi personaggi, leggendo tanti fumetti per trovare il linguaggio giusto e costruire una bella storia di Zagor e una bella storia di Flash.
Mauro: Zagor e Flash hanno una lunga storia editoriale e ci sono tantissime persone che li leggono da prima che nascessimo. Quindi fanno ormai parte dell’immaginario collettivo, sono diventati dei fratelli per tanti. E quindi toccano i sentimenti di moltissime persone.
Matteo: Parlando di cuore e sentimenti, questi sono due aspetti che possono essere un punto in comune tra i due personaggi e possono diventare vincenti per la storia?
Giovanni: Quando hai a che fare con due personaggi così diversi la prima domanda è: “E adesso come li faccio incontrare?”. Poi ho capito che avrebbero potuto stare insieme. Ad esempio Zagor è un personaggio che sorride, dopo che ti salva lui ride, poi ci sono le gag di Cico. C’è un grande cuore in quel personaggio. E così Barry Allen, Flash, ti porta la pizza come anti-shock dopo averti salvato. Sono due personaggi che sorridono dopo averti salvato. Hanno un terreno comune per come sono fatti e per come i lettori hanno imparato ad amarli.
Mauro: Flash è l’eroe che corre tra la gente, è un eroe super popolare, che si preoccupa per la gente. E così è Zagor, lui esplora il mondo con Cico, incontra le persone e ci fa amicizia. E questo aspetto della loro umanità ci è servito per creare i primi collegamenti tra questi due personaggi.
Lucrezia: I luoghi sono molto importanti per i personaggi, da una parte Central City dove corre Flash e poi Darkwood che è il mondo all’interno del quale si muove Zagor, come avete fatto a mettere insieme questi due aspetti?
Giovanni: Questi luoghi sono fondamentali per i personaggi, basti pensare al fatto che Central City ha intitolato un museo a Flash e così non esisterebbe Zagor senza Darkwood che come dice giustamente Mauro è un “crocevia narrativo” nel quale può succedere di tutto. Nel fumetto uno di questi ambienti potrebbe vedersi più dell’altro, ma non vi possiamo svelare niente per non fare spoiler!
Matteo: Come è stato il rapporto con le case editrici? È stato difficile farvi approvare il soggetto?
Giovanni: Ovviamente due case editrici vuol dire doppio controllo, quindi dovevamo farci approvare il soggetto dalla Bonelli e dalla DC. Per Zagor avevamo l’incarnazione del personaggio che è Moreno Burattini, che sembrava contento di quello che stavamo facendo. Con la DC ci siamo confrontati sempre a distanza, ma incredibilmente è stata buona la prima!
Mauro: Con questi personaggi che hanno fumetti, serie tv e film al cinema non è facile. La storia è piaciuta subito e non ci sono arrivati feedback negativi. Inoltre i disegni di Davide Gianfelice sono stati una sorta di sigillo a garanzia del progetto, dato che lui aveva già disegnato Flash per la DC e aveva anche lavorato per Bonelli su tantissime testate.
Matteo: Qual è il metodo di lavoro che usate per scrivere la storia?
Giovanni: Io e Mauro ci conosciamo da una ventina d’anni e abbiamo lavorato assieme a diversi progetti per piattaforme diverse, quindi con lui mi trovo bene. In genere ci scambiamo le idee, uno butta giù una prima versione, poi l’altro la sistema e ce la rimpalliamo finchè non troviamo una versione che ci soddisfa. Questo è un metodo di lavoro che abbiamo mutuato dall’animazione.
Lucrezia: Come si fa a sceneggiare una storia che non solo possa piacere ai lettori affezionati delle due serie, ma che possa anche incontrare il gusto dei lettori “moderni” che non per forza conoscono le avventure passate di questi due eroi?
Giovanni: Volevamo permettere ai lettori che ancora non conoscono questi personaggi di poter entrare in contatto con loro e di divertirsi perché la storia gira. Volevamo fare una buona storia che fosse raccontata in un modo che potesse intrattenere il più ampio tipo di pubblico possibile. Ci sono spunti che i vecchi lettori possono cogliere, e si divertono a farlo, ma non è obbligatorio coglierli per capire la storia.
Matteo: Ho notato che il formato dei fumetti strizza l’occhio a quello americano piuttosto che alla classica griglia da sei della Bonelli.
Giovanni: Qui è stato bravo Davide a gestire lo spazio: quando c’è Flash le linee si sviluppano più in verticale, quando c’è Zagor si sviluppano maggiormente in orizzontale. E mentre per il disegno di Flash Davide si lascia andare, per Zagor invece il disegno rimane molto leggibile.
Lucrezia: Cosa vi augurate per la vostra storia?
Mauro: Io mi auguro che questo Zagor/Flash possa seguire il destino di quei crossover che sulla carta sembrano improbabili e che poi invece nel tempo vengono ricordati con affetto.
Qui sotto trovate l’intervista completa con tanti commenti, le analisi e la simpatia di Giovanni Masi e Mauro Uzzeo!