Già da qualche giorno ormai è online una nuova piattaforma simil-Netflix, ma incentrata sui fumetti (o meglio web comic). Non è una novità considerando che negli ultimi anni la componente web è sempre più influente, e di certo questa nota piattaforma non è la prima e non sarà neanche l’ultima.
Non starò qui a fare una recensione del sito in oggetto dato che ancora non lo conosco in maniera approfondita, tuttavia voglio illustrare e sfatare alcune paure dalle quali molte persone si fanno prendere a riguardo: i fumetti cartacei spariranno?
Breve storia del fumetto
Il fumetto ha origini antichissime e il fumetto moderno ha cominciato ad esistere grazie a piccole strisce e ritagli nei vari giornali e riviste. La sua evoluzione, che l’ha portato ad essere quel vasto mondo che conosciamo, ha fatto sì che si aggiornasse e crescesse di pari passo con la crescita e lo sviluppo non solo della cultura locale ma anche, si potrebbe dire, della cultura mondiale.
A livello globale molte sono state le mode e, di conseguenza, i cambiamenti che i fumetti hanno dovuto adottare per stare al passo con i tempi. Pensiamo a Yellow kid come strisce sul giornale, o Topolino; e successivamente la pubblicazione in giornaletti di una ventina di tavole in edicola, fino ad arrivare poi ad un concetto di serialità e non solo, in questo senso hanno preso forma anche le storie a puntate o gli albi contenenti racconti diversi. Fino ad arrivare alle diverse culture fumettistiche e stili diversi (supereroi americani, manga…), e alle contemporanee graphic novel e volumi da libreria.
Anche il modo di vendere ed acquistare un singolo fumetto è cambiato e continuerà a cambiare nuovamente. Quando parlo però di cambiamenti, non bisogna dimenticare che il fumetto non muta autonomamente ma c’è sempre il lavoro di un’equipe di persone a scriverlo: sceneggiatore, disegnatore (inchiostratore, letterista…) redattore ed editore. Questo team di esperti decide, a volte tenta, di trovare innovazione poiché novità e cambiamenti, seppur sottili, rendono il prodotto attuale e invogliano il lettore a comprarlo.
Verso i webcomic
Il processo di avvicinamento al web è stato, nel mondo fumettistico italiano, graduale e spinto inizialmente da campagne pubblicitarie e poi andandosi a strutturare per la sponsorizzazione e promozione di un singolo autore, un team o un personaggio.
Ben presto le vendite dai vari siti online sono aumentate e molti aspiranti fumettisti hanno iniziato a sfruttare il web per promuovere le loro idee ed i loro disegni, uno fra tuttiZerocalcare. Da lì alle pubblicazioni su piattaforma il passo è stato breve: diversi siti, alcuni gratuiti supportati da pubblicità, altri a pagamento, sono emersi così nel web.
Le possibilità del digitale
Come in altri campi, anche per il fumetto la modalità di fruizione online ha avuto e sta avendo i suoi sviluppi. Le piattaforme online per la maggioranza della popolazione costituiscono un modo semplice ed immediato di intrattenimento.
Pensiamo per esempio a colossi come Netflix e Prime Video per quanto riguarda l’intrattenimento televisivo con serie tv, film, anime e cartoni, o la più recente piattaforma Disney+. Tuttavia questa esperienza non ha portato alla chiusura dei cinema, ma ad una selezione di film e pubblico.
Infatti esistono collezionisti ed appassionati che preferiranno avere il proprio cofanetto o Blu-ray; ed altri invece a cui non interessa avere una collezione, ma semplicemente passare qualche ora in compagnia di un film.
Cambiando ambito potrei citare anche le molte piattaforme online videoludiche. Piattaforme in cui: pagando un abbonamento mensile, hai un catalogo (più o meno vasto) di titoli da poter giocare. A partire da Google Stadia, PlayStation Now o Xbox game pass.
La comodità, ovviamente, non è per tutti. Ci sarà il giocatore che ama avere la deluxe edition. O quello che è più selettivo e magari di un pacchetto di 100 titoli non se ne fa niente, giocandone solo uno o due; ed allora gli converrà acquistare quei singoli titoli. Mentre giocatori con gusti più eterogenei preferiranno avere più scelta.
Ovviamente l’utilizzo di piattaforme andrà a selezionare non solo il prodotto ma anche il pubblico, accontentando una fetta notevole di mercato, dato che in questo modo può intercettare diverse fasce di pubblico e offrire dei servizi di intrattenimento mirati.
Librerie online: un mondo da scoprire
Per i novizi che si avvicinano al mondo del fumetto avere la possibilità di pagare un abbonamento per leggere quanti più fumetti possibili è un’opportunità notevole. Ovviamente l’apertura di una piattaforma multimediale non significa che tutti i fumetti che conosciamo passeranno dal cartaceo al digitale. Anche perché i proprietari di tali siti dovrebbero comprarne tutti i diritti. Ma è sicuramente una grossa opportunità per autori e disegnatori emergenti: per farsi conoscere e far leggere i propri progetti senza un imponente investimento.
Come abbiamo sempre detto, dietro ad un fumetto c’è un immenso lavoro e numerose spese di stampa e distribuzione, che potrebbero ridursi drasticamente visto che il prodotto viaggerà sul web. Tutto ciò comporta anche un incremento delle royalty dei creativi dietro al fumetto e minor rischio per l’editore.
E se un fumetto ci è piaciuto così tanto da volerne una copia non c’è da disperare, perché non dimentichiamo che molti siti mettono a disposizione anche la possibilità di acquistarne la versione cartacea.
Web Comic: finirà l’epoca dei fumetti cartacei?
Personalmente, parlando da appassionato, ho la mia libreria piena zeppa di volumi e mi piace sfogliarli, sentire l’odore dell’inchiostro, dei colori, della carta. Tuttavia penso che i fumetti “contemporanei” siano in un certo senso l’evoluzione di vecchie strisce sui giornali che a loro volta provenivano da altre fonti; così penso che il fumetto, mezzo di comunicazione “vicino a tutti”, debba evolvere sempre e comunque.
Da lavoratore dietro le quinte, riconosco che le piattaforme online possano diventare una grandissima opportunità per gli autori emergenti. Quindi il cambiamento potrebbe portare verso nuovi titoli e nuovi talenti da scoprire, ma rimarrà sempre la possibilità, per i nostalgici come me, di avere il proprio Topolino ingiallito sullo scaffale in camera.