Purtroppo il mondo dei videogiochi competitivi è stato di recente investito da una terribile bufera che proietta le stesse lunghe ombre che il movimento #MeToo aveva sollevato in ambito cinematografico: diversi giocatori avrebbero perpetrato abusi su persone che ruotavano attorno alle diverse community.
Il caso Super Smash Bros
A giugno Nairoby Quezada, noto come Nairo, ex giocatore professionista americano di Super Smash Bros, è stato accusato via Twitter dall’ex-giocatore Zack “CaptainZack” Lauth, che ha dichiarato di aver avuto una relazione sessuale, non così limpida, con l’allora ventenne Nairo, quando lui aveva quindici anni.
Anche la giocatrice e commentatrice Cinnamon “Cinnpie” Dunson è stata accusata dello stesso reato da Troy “Puppeh” Wells, uno dei giocatori più forti di Smash a livello mondiale. A detta di Puppeh, Cinnpie sarebbe stata piuttosto esplicita rispetto a ciò che voleva da lui e la cosa è sfociata in una relazione. Lui aveva quattordici anni, lei ventiquattro.
A queste denunce ne sono seguite molte altre che hanno coinvolto un centinaio tra giocatori professionisti, streamer e influencer. Ed è notizia di questi giorni che ZeRo, alias Gonzalo Barrios, popolare pro-player di Super Smash Bros, ha confessato di aver avuto comportamenti discutibili nei confronti di diverse ragazze.
E vogliamo chiuderla qui, ma l’elenco include anche alcune persone legate alla famosissima Ubisoft, che è subito corsa ai ripari allontanando le persone coinvolte e aprendo delle indagini interne per fare chiarezza. Nessuno è stato risparmiato.
EVO: scandali e cambi al vertice
Questi fatti gravissimi hanno sollevato un polverone mediale che ha travolto anche Joey Cuellar, il presidente di EVO – uno degli eventi più importanti dei giochi picchiaduro –, che potrebbe aver perpetrato comportamenti inopportuni a danno di minori, sfruttando la sua posizione di potere.
Dopo che le accuse sono state rese pubbliche, ecco che giocatori, commentatori e sponsor hanno minacciato di abbandonare EVO se Cuellar non fosse stato estromesso. Messi alle strette quelli di EVO hanno agito rapidamente e già il giorno seguente hanno allontanato Cuellar, ma il danno era ormai stato fatto e l’EVO Online di quest’anno è stato definitivamente cancellato, e perfino il suo futuro è stato messo in discussione
Nonostante l’allontanamento del CEO e la cancellazione dell’evento, Dominique “SonicFox” McLean, uno dei più famosi giocatori al mondo, ha deciso di ritirarsi per sempre dagli eventi EVO. La sua decisione ha coinvolto i NetherRealm Studios, Bandai Namco, Capcom e Nintendo, che hanno subito annunciato di voler ritirare per sempre i propri titoli dalle competizioni del palco di Las Vegas. Un vero e proprio terremoto senza precedenti.
Come abbiamo permesso che si arrivasse a questo punto?
Com’è stato possibile che tutto questo accadesse? La verità è solo una, triste e disarmante: le comunità di videogiocatori (non tutte, ma tante) non riescono a proteggere le persone più deboli e vulnerabili che proprio nel mondo dei videogiochi cercano rifugio.
Purtroppo, alcune community online si dimenticano che sono fatte da persone, con le proprie fragilità, le proprie insicurezze, la propria voglia di rivalsa e che spesso cadono vittime delle attenzioni di personaggi senza scrupoli e dignità che approfittano della propria posizione per imporsi sui giovani giocatori.
Il cambiamento parte da noi
Ma forse queste cose stanno iniziando a cambiare e noi (giocatori, membri di community online, redattori) dobbiamo sostenere questa azione di pulizia, dobbiamo dare coraggio alle persone che denunciano, essere loro di supporto e non escluderle da questo mondo e farle sentire ancora più sole.
Questi sistemi di oppressione e di prevaricazione – perché di questo parliamo – non esistono solo nel mondo dei videogiochi, ma per lungo tempo sono stati una verità nascosta, spiacevole e inconfessabile, ma non deve essere così. I giochi non sono fatti per questo e cedere a quelle logiche vorrebbe dire perdere la parte migliore del mondo dei videogiochi.
Costruiamo uno spazio online nuovo, lasciamo il marcio fuori e ripartiamo dalle cose belle, ce ne sono a bizzeffe. Cancelliamo i record degli stupratori, escludiamo dalle community i membri che portano solo odio e ne discriminano altri, banniamo le competizioni che diventano arene di odio, abusi e disuguaglianza. Il cambiamento parte da noi, insieme siamo più forti.