Project A, progetto di un first person shooter targato Riot Games annunciato ad ottobre 2019, ha finalmente un nome e un’identità. Ribattezzato Valorant, il progetto si presenta come un first person shooter 5-versus-5 free to play che verrà ufficialmente rilasciato nell’estate 2020.
Sulla pagina ufficiale, Valorant va dritto al punto, lanciando immediatamente sul tavolo i suoi punti di forza: server con 128 di tickrate, garantiti almeno 30 fps su buona parte dei computer che rispondono ai requisiti minimi (Riot si preoccupa di specificare “anche di dieci anni fa”), da 60 a 144 fps sui computer dalla componentistica più moderna e un sistema di anti-cheat efficace a partire dalla data di rilascio. Onestamente, basta forse questo ad attirare l’attenzione dei più appassionati masticatori seriali di first person shooter.
Valorant, anche ad un giorno dal rilascio dei primi dettagli, non si limita a snocciolare solo qualche promessa di efficienza tecnica, ma rilascia anche un breve video gameplay del gioco (ancora in alfa) da guardare e studiare attentamente. (https://youtu.be/g8amyzDHOKw)
Ad una prima occhiata, Valorant sembra quindi mettere a disposizione un roster di personaggi, chiamati agenti, provenienti da diverse località del mondo (in un modo molto simile agli eroi di Overwatch) e dotati di poteri speciali, oltre che di straordinarie abilità con le armi, chiamati per venire in aiuto alla squadra speciale Valorant.
Vi invitiamo dunque a dare un’occhiata non solo alla pagina Twitter ufficiale di Valorant ma, come suggerito dalla stessa Riot, a dare un’occhiata anche ai profili Instagram, Facebook, Youtube e, se interessati, ad aggregarvi al canale Discord creato appositamente per il gioco.
Redazione
