Valorant è un videogioco in sviluppo dalla famosa casa di produzione Riot Games, conosciuta per aver creato uno dei titoli più in voga negli ultimi anni, ossia League of Legends. Valorant potrebbe diventare il prossimo Fortnite, è uno sparatutto in prima persona multigiocatore, sarà rilasciato per Microsoft Windows, ha degli elementi di tattica all’interno del proprio gameplay – almeno per quello che si è visto grazie alla versione beta provata a inizio aprile – e ha riscosso un successo immediato all’interno di quelle live di Twitch che ne hanno mostrato i primi contenuti. Non sappiamo ancora quando il videogioco sarà effettivamente pubblicato ma i ragazzi di Riot Games parlano di questa estate, almeno per il momento.
Ora che abbiamo inquadrato l’oggetto passiamo alla notizia vera e propria: Riot Games offre ben 100.000 $ a chiunque riesca a trovare delle falle nel sistema anti-cheat del gioco, basta iscriversi al sito nel quale è presente la proposta e iniziare a cercare. Questa notizia potrebbe far sollevare qualche sopracciglio, come mai la casa di produzione pagherebbe a qualcuno una cifra tanto alta per aver scoperto di fatto un problema nella loro programmazione?
La risposta in realtà è abbastanza intuitiva e si lega a quello che abbiamo detto prima: Valorant potrebbe essere il prossimo Fortnite (oppure Overwatch, scegliete quello che vi piace di più) e questo vuol dire che – forse – sarà giocato da milioni di persone e questo porterà a tornei e classifiche e premi in palio, con un sacco di soldi che gireranno attorno a questo titolo e una mole incredibile di dati personali. In buona sostanza alla Riot Games non si possono permettere di avere dei cheater in giro per le mappe del loro nuovo fiore all’occhiello, se non vogliono finire in un ciclone di scandali e rivolte sul mondo di Internet che non li farebbe finire bene.
Per evitare ciò gli sviluppatori hanno pensato di pagare profumatamente chiunque riesca a trovare delle falle nel sistema di anti-cheat del loro Valorant, per arrivare pronti e protetti al giorno del lancio. D’altronde chi, meglio della stessa community che poi andrà a giocare, può trovare le lacune nel sistema di “protezione dai furbetti”? Bisogna ammettere che l’idea non è male e che la cifra fa gola ma bisogna anche dire che Riot Games ha stilato una lista di ricompense a seconda del tipo di problema alla sicurezza che viene riportato: si parla di circa 25.000 $ per coloro che riescono a rilevare un bug che permetta di accedere ai dati dell’utente privato fino ad arrivare ai 100.000 $ per chi trova una falla a livello kernel (il livello kernel, in parole semplici, è il lasciapassare per il sistema operativo che permette di controllare tutti i processi della macchina), passando per tutta una serie di ricompense tanto più consistenti quanto più è grave il problema rilevato.
Insomma alla Riot Games ci tengono a rendere protetto il più possibile il loro nuovo gioiellino, il che è anche giusto visto il numero di soggetti che potrebbe raggiungere e la visibilità che potrebbe ottenere. Siamo curiosi di vedere se qualcuno effettivamente riuscirà a trovare dei problemi nel sistema anti-cheat di Valorant ma siamo ancora più curiosi di sapere se questo gioco, tanto sussurrato, sarà in grado di rendere onore alle altissime aspettative che si stanno creando nella community dei gamers.
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ha terminato il proprio servizio dopo 7 anni, il gioco, presente sugli store iOS e Android, ha definitivamente chiuso i battenti Giovedì 28 Novembre 2024, alle 15:00 UTC+01:00. La sua chiusura è stata annunciata lo scorso 22 Agosto tramite i canali social ufficiali di Pocket Camp, promettendo però una versione a pagamento in cui è possibile trasferire i propri dati: Animal Crossing: Pocket Camp – Complete.
La nuova app, disponibile dal 3 Dicembre di quest’anno, avrà un prezzo iniziale di 9.99€ su tutti gli store, lo sconto sarà disponibile fino al 31 Gennaio 2025. Dopodiché il prezzo base sarà di 19.99€
Ma quali sono le differenze?
La prima grande novità è la possibilità di giocare off-line, il gioco infatti non prevede il sistema pseudo multi-player utilizzato fino ad ora, che permetteva l’aggiunta di amici tramite un codice amico, con conseguente possibilità di visitare il loro campeggio, baita, camper; e quello di compra-vendita tramite le piattaforme di “bancarella”. Tutte queste funzioni, dunque verranno rimosse.
Rimossi anche gli acquisti in app: non sarà infatti presente la valuta dei “biglietti foglia”, ovvero token acquistabili o guadagnabili tramite particolari sfide, validi per oggetti e biscotti a edizione limitata.
Saranno inoltre presenti nuove meccaniche, come quella delle “carte amicizia” con i propri amici animaletti, e i token foglia (sostituti ai biglietti foglia), una nuova valuta che è possibile guadagnare tramite le attività in-game.
E Animal Crossing New Horizons?
Con grande disappunto di molti videogiocatori fruitori della console Nintendo Switch e, di conseguenza, di Animal Crossing New Horizons,sono passati oltre tre anni dall’ultimo aggiornamento del titolo. Dall’uscita del DLC “Happy Home Paradise”, arrivato in concomitanza all’update 2.0, Nintendo ha intrapreso un lungo silenzio in relazione al franchise di Animal Crossing per console.
Nonostante la Nintendo avesse specificato si trattasse dell’ultimo aggiornamento gratuito, i giocatori -me compresa- non avrebbero mai immaginato un silenzio lungo più di tre anni.
Ultimamente, però, alcuni fan hanno formulato l’ipotesi possano esserci novità in arrivo, grazie alla recente collaborazione del franchise con il brand Lego.
Non ci resta dunque che aspettare e, nell’attesa, provare il nuovo gioco mobile, Animal Crossing: Pocket Camp – Complete.
In un periodo dove si cerca di risparmiare il più possibile in termini di consumi energetici anche l’uso delle nostre console di gioco può fare la differenza. Playstation, Xbox e Wii, seppur non vengano utilizzate tutto il tempo, rimangono costantemente collegate alla corrente e di conseguenza usano una quantità di energia elettrica non indifferente.
Le case produttrici delle console per il gaming come Xbox hanno quindi deciso di creare delle modalità di aggiornamento che permettono a chi le effettua di risparmiare energia e di conseguenza spendere meno in bolletta.
I consumi delle console
È estremamente difficile definire esattamente la quantità di energia utilizzata da una console da gioco come Playstation, Wii o Xbox. Questo perché questi apparecchi cambiano e si evolvono molto velocemente e utilizzano tantissime piattaforme e componenti tecnologiche diverse che permettono di avere una qualità di gioco e video estremamente alta (che in termini di energia costa!).
Se comparato all’uso di energia di un dispositivo mobile come un computer, le console consumano tanto quanto quest’ultimo.
Xbox e il nuovo aggiornamento per sprecare meno energia
L’aggiornamento firmware di Xbox prevede anche una funzione di risparmio energetico. Installare l’aggiornamento sulla propria console è molto semplice e per farlo bisogna eseguire degli step:
Premere il pulsante Xbox sul controller della console
Cliccare la sezione chiamata Profilo e Sistema
Andare nell’area che riguarda le Impostazioni
In seguito premere sul tasto Generali
Optare per l’opzione Risparmio Energia
Infine selezionare l’opzione Arresta
Scaricando questo aggiornamento la propria console sarà in grado di spegnersi autonomamente dopo che essa non viene utilizzata per qualche tempo, attivare in modo autonomo gli aggiornamenti seguenti e di distribuirli durante le ore del giorno in cui il costo dell’energia è minore.
Chrono Crossè un videogioco di genere GDR (gioco di ruolo) alla giapponese che era stato sviluppato e pubblicato, verso la fine del 1999, dalla famosa casa di produzione nipponica Square, in seguito divenuta Square Enix grazie alla fusione avvenuta nel 2003. Il titolo in parola si pone sulla stessa linea del famoso (e bellissimo) Chrono Trigger – altro GDR di qualche anno prima -, anche se non ne rappresenta un vero e proprio seguito. Nel corso del 2022 Chrono Cross è stato oggetto di una rimasterizzazione che è nata da un motivo ben preciso: gli sviluppatori temevano che il titolo potesse diventare ingiocabile.
Sono proprio gli sviluppatori di Square Enix che, di recente, hanno chiarito questo punto. Il producer della remaster, Koichiro Sakamoto, ha detto a proposito di Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition (le sue parole sul sito dedicato GamesRadar):
“Al tempo del lancio del progetto, Chrono Cross rischiava di diventare ingiocabile. C’era un servizio di Archivio Giochi per PlayStation 3 che permetteva di giocare ai titoli della PlayStation 1. La PlayStation 4, però, era già sul mercato. Non sapevamo ancora se il servizio di Archivio Giochi ci sarebbe stato anche per PlayStation 4. Sembrava che Chrono Cross potesse diventare ingiocabile. Dunque è stato messo in piedi un progetto di remaster. Questa è la storia”.
Al di là dell’aneddoto, di interesse magari per coloro che hanno apprezzato il gioco e – in generale – per gli amanti del genere, ciò che può essere uno spunto di riflessione è il motivo che ha portato alla remaster. Da fruitori del medium videoludico siamo portati (spesso) a non pensare alle motivazioni che stanno dietro le scelte di una casa di sviluppo, valutiamo l’offerta del mercato e compriamo quello che ci piace. Un videogioco porta con sé una storia, fatta di persone e scelte, e questi episodi servono a ricordarcelo.