Un ospedale romano inventò una malattia, la Sindrome K, per ingannare i nazisti e salvare ebrei in fuga. Questa straordinaria vicenda ispira ora un progetto crossmediale, tra graphic novel e cinema, che mira a far conoscere un episodio semisconosciuto della Resistenza italiana.
Un progetto crossmediale per raccontare la Sindrome K
La Sindrome K è una storia vera che mescola astuzia e coraggio. Nel 1943, durante il rastrellamento del Ghetto di Roma, il primario Giovanni Borromeo dell’Ospedale Fatebenefratelli sull’Isola Tiberina creò una falsa epidemia per nascondere ebrei in fuga. Con l’aiuto del suo staff, elaborò analisi e dossier medici fasulli, convincendo le forze naziste che i pazienti fossero affetti da una nuova forma di tubercolosi, altamente contagiosa e mortale. Questo inganno, una vera e propria fake news a fin di bene, salvò la vita di almeno 106 persone nel 1943.
La storia di Sindrome K sta ora prendendo forma come graphic novel, scritto da Luca Blengino e David Goy, con i disegni curati da Alberto Pagliaro. Pubblicato da Éditions Glénat, uscirà in Francia nel 2026. Parallelamente, Blengino ha sviluppato un soggetto cinematografico, già in lavorazione con Paco Cinematografica, casa di produzione italiana nota per adattamenti tratti da storie vere.
The Orangery, l’incubatore creativo di AranciaStudio, ha curato lo sviluppo dell’intero progetto. Il suo approccio, che punta a opere declinabili su media diversi, mira a coinvolgere un pubblico ampio e globale.
“L’incredibile pagina storica su cui si basa il soggetto è stata resa ancora più cinematografica dalla scrittura avvincente, dettagliata e sorprendentemente pop di Luca Blengino, autore che arriva da un mondo, quello del fumetto, a cui ci siamo avvicinati grazie allo splendido graphic novel di Napoli-New York realizzato da Arancia Studio”, ha commentato il produttore Arturo Paglia, CEO di Paco Cinematografica.
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