Dietro le quinte della piattaforma di streaming più famosa al mondo si muove ancora qualcosa. Sappiamo bene come Twitch stia prestando una maggiore attenzione alla tutela dei suoi interessi, appena pochi giorni fa la pubblicazione di un report dedicato alla trasparenza. Nel documento era inserito un resoconto delle azioni disciplinari intraprese dalla piattaforma ai danni degli streamer che non hanno seguito le linee guida.
Pare però che questo non sia l’unico meccanismo di autotutela avviato da Twitch per la valutazione dei content creator che utilizzano i suoi servizi. All’interno del codice API della piattaforma, il ricercatore di Sicurezza Informatica Daylan Tayari ha infatti scoperto alcune interessanti stringhe di codice che suggeriscono l’applicazione di un rating, una specie di punteggio assegnato ai content creator dalla piattaforma sulla base di alcuni elementi.
Secondo una prima ricostruzione; Twitch terrà in considerazione lo storico del canale, il numero di ban e/o sanzioni disciplinari ricevute oltre ovviamente ai contenuti trasmessi. L’applicazione di tale sistema, secondo il servizio di supporto di Twitch, non è ancora stata avviata. Dal momento del lancio, però, tali nuovi algoritmi saranno utili per stilare una lista di streamer “fidati” o in linea col contenuto da sponsorizzare. Gli altri, quelli con rating minore, verranno penalizzati con minori introiti pubblicitari o con un minore contatto con le aziende che, potendo scegliere, punteranno sugli streamer più in linea con la loro strategia aziendale.
Come potrebbe venire accolta tale novità? Difficile dirlo adesso con precisione; è probabile comunque che arrivino critiche, anche abbastanza animate, da parte di quei profili meno intenzionati ad appiattire i contenuti prodotti per accontentare le logiche corporate e pubblicitaire venendo così costretti a rinunciare a parte dei loro introiti. Voi cosa ne pensate?