Quella di The Last of Us 2 è una delle storie più travagliate del mondo dei videogame. No, non ci riferiamo alla trama, bensì al suo iter di pubblicazione che, oltre a una serie di rinvii sta subendo un’ultima beffa con la pubblicazione in rete di spoiler sul finale.
Inizialmente annunciato per il 21 febbraio, poi spostato al 29 maggio, The Last of Us 2 ha obbligato gli sviluppatori di Naughty Dog al crunch per finire il titolo salvo poi incontrare la decisione di rimandare tutto a data da destinarsi con tanto di rimborso dei pre-order.
Una decisione che non deve essere andata giù a qualcuno vicino al team di developer che ha deciso di diffondere in rete diversi spoiler, compresa la sequenza di filmati finali, cosa che potrebbe rovinare l’esperienza di gioco ai gamer più incauti.
Una emorragia di informazioni di questo tipo potrebbe risultare decisamente fatale: The Last of Us 2 è forse uno dei titoli più attesi per l’attuale generazione PlayStation. Sia Sony che Naughty Dog puntano molto sui risultati di vendita e sulla buona riuscita del titolo. Prova ne è il fatto che, nonostante il titolo sia in fase di polishing (almeno questa la versione di Sony con il suo ultimo comunicato) si sia deciso di non procedere alla vendita in attesa che i problemi logistici generati dalla quarantena venissero risolti e permettere a tutti di averlo a disposizione – sia in versione digitale che retail – a partire dallo stesso momento.
Una premura che rischia di essere vanificata per colpa di qualche burlone – utilizziamo questo termine solo per non adoperarne di più forti ma sicuramente più adeguati – che non si è fatto scrupoli nel tentare di rovinare l’esperienza a tutti quanti.
Vi invitiamo a prestare la massima attenzione da ora in poi, sappiamo che non tutti arriveranno immacolati al Day 1. Ci permettiamo dunque di invitare la community dei gamer a rimanere compatta e pensare al rispetto reciproco. Se vi capiterà – o se vi fosse già capitato – di inciampare in informazioni sospette non fatevi scrupoli nel segnalarle e mettere in guardia tutti gli altri. Abbiamo già dimostrato il nostro altruismo in più occasioni durante la pandemia. Possiamo farlo ancora.