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Sweet Tooth, la recensione della fiaba per adulti di Netflix

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Da poche settimane è uscita su Netflix Sweet Tooth, serie tv creata da Jim Mickle – con la produzione esecutiva di Susan Downey e Robert Downey Jr. – sulla base dell’omonimo fumetto DC Comics scritto e disegnato da Jeff Lemire, uscito tra il 2009 e il 2012 in 40 albi racchiusi in sei volumi, ognuno dei quali racchiudeva un arco narrativo.

Ve lo dico subito: se cercate una serie da vedere su Netflix, che mescoli avventura, sentimenti sinceri, personaggi profondi e un mondo distopico non troppo lontano dal nostro, allora Netflix Sweet Tooth potrebbe essere quella giusta.

Trama

Sweet Tooth segue tre storie (e personaggi), destinate prima o poi a incrociarsi. La prima è quella del dottor Adi Singh e di sua moglie; la seconda, nodo centrale della vicenda, è quella del piccolo ibrido Gus; la terza è quella di Aimee e di sua figlia Wendy.

Siamo in un futuro prossimo, e distopico, che ricorda in modo inquietante il nostro presente: all’improvviso scoppia una pandemia di un virus chiamato H5G9, il primo sintomo è un mignolo che trema ma poi arrivano tosse, malessere e inevitabilmente, quasi sempre, la morte.

E nello stesso periodo oltre al virus, nel mondo si verifica un’altra cosa inaspettata: i bambini nascono con parti di animali vari, e per questo vengono chiamati ibridi. Gus, ad esempio, ha le corna e le orecchie di un cervo (animale del quale ha ereditato anche olfatto e udito).

In uno scenario sempre più apocalittico, c’è chi sceglie la fuga: è il caso di Richard Fox, che porta via con sé il suo piccolo Gus in fasce verso un posto isolato nel parco di Yellowstone per proteggere il figlio da chi caccia gli ibridi accusandoli della diffusione della malattia. Qui il piccolo impara a vivere nella natura, ma anche a leggere grazie ai “creati” illustrati dal padre.

Aimee e la piccola Wendy invece abitano in quello che era uno zoo, che diventa una sorta di rifugio anche per tanti altri bimbi ibridi che altrimenti non avrebbero un riparo. Ma purtroppo questo delicato equilibrio e “normalità” che le due famiglie cercano di costruire viene rotta e così tutto viene rimesso in gioco e inizia un viaggio per trovare delle risposte.

Di seguito ecco il trailer di Sweet Tooth.

Sweet Tooth è una fiaba per adulti, che mescola aspetti fiabeschi e drammatici creando un mix equilibrato che ci accompagna verso il climax emotivo della storia. Ed è questa la forza della narrazione che fa ridere e riflettere, sognare e commuovere.

Se vogliamo trovare una piccola pecca la cgi non sempre è a livelli eccezionali, ma non è neanche fondamentale per la narrazione che quindi non ne risente particolarmente.

Tutto bello quindi, ma c’è un ma. Perché la prima stagione non conclude la storia, anzi ci lascia in sospeso con più domande che risposte e se Netflix dovesse decidere di non rinnovare la serie sarebbe un gran peccato.

Inoltre nel 2020 Lemire ha comunicato di aver iniziato a scrivere un nuovo capitolo della saga, intitolato Sweet Tooth: The Return, di cui si possono vedere delle anticipazioni nei disegni pubblicati da Lemire su Instagram.

Incrociamo le dita!

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