Qualche tempo fa, durante un’animata conversazione, mi è stato nominato Samuel Stern. All’epoca, devo essere sincero, non mi aveva incuriosito, ma questo mio amico insistette molto. Decisi così di informarmi e, stuzzicato da quella che mi si presentava come un’ingegnosa e coraggiosa testata fumettistica, Bugs Comics, ho deciso di leggerlo.
Nella recensione di oggi parlerò dell’episodio 14 di Samuel Stern, l’ultimo uscito, inviatoci da Bugs Comics. Scritto e sceneggiato da Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli, Marco Savegnago; e disegnato da Matteo Mosca.
Samuel Stern 14 – Simulacra: la trama
Samuel si trova a dover fare da infiltrato in una scuola privata. Camuffato da professore deve indagare su alcune influenze negative manifestatesi in seguito alla morte di una studentessa: Isadore Macneil. I docenti dell’istituto insegnano prevalentemente materie artistiche. Manufatti e sculture adornano le sale, ma l’attenzione è catturata da una serie di simulacri lugubri e angoscianti.
L’arte deve vivere nell’inconscio, nei sogni del pubblico…e sono proprio i sogni degli allievi ad incuriosire Stern. Samuel scoprirà, infatti, che il luogo sul quale è costruita la scuola cela un passato esoterico di alcuni gruppi di negromanti e che quell’influsso malevolo pervade ancora l’ambiente.
Tuttavia, ormai, sono tutti in pericolo e starà a Samuel scoprire chi o cosa si cela dietro tutto questo.
Narrazione e disegni
Vorrei premettere un plauso a Bugs Comics: poiché uscire in edicola al tempo del numero 1 è stata ed è, senza dubbio, un’impresa coraggiosa. Impresa sostenuta da una sceneggiatura che, come in questo caso specifico, è all’altezza delle aspettative con un paio di colpi di scena ben assestati.
Parlando della scrittura trovo che la narrazione sia ineccepibile. Un horror a tutti gli effetti che ti tiene col fiato sospeso per tutte le 96 tavole. I personaggi sono fin da subito ben caratterizzati e solidi e, sebbene alcuni dettagli siano più ineffabili di altri, tutto spinge verso una sensazione di mistero che porta il lettore ad avere voglia di proseguire.
Il volume si presenta in bianco e nero con una griglia da 6, ricordando il classico formato bonelliano. La copertina è veramente suggestiva e i colori risultano molto impattanti ed evocativi, soprattutto nella versione digitale che ho avuto il piacere di leggere.
Ambientazioni caratteristiche e personaggi dettagliati prendono il gradimento dell’occhio rendendo ogni ambientazione riconoscibile e facilitando l’immedesimazione. Nella fattispecie in questo numero, le “opere d’arte”, scoprirete, sono molto angoscianti e creano il giusto clima d’ansia che, in un fumetto del genere, è cosa sempre gradita.
Commento
Samuel Stern, come fumetto in sé, è valido e convincente. Recupererò quanto più materiale riuscirò ad avere e cercherò di continuare a seguirlo.
Se uno diminuisse lo zoom dal fumetto singolo al contesto, ovviamente ci sono, come molti già sapranno, alcune riflessioni a riguardo. Per alcuni appassionati il neonato Samuel Stern ricorda lo storico Dylan Dog. I due personaggi hanno infatti a che fare con il mondo dell’occulto e del paranormale in un contesto surreale, e il paragone con l’icona del fumetto italiano viene quasi naturale.
Nonostante questo vago sentore, dato forse anche dal formato di stampa scelto che rimanda al classico “bonelliano”, ci sono vari elementi che distinguono i due titoli e nello specifico i due personaggi. Samuel Stern è più moderno, con uno stile completamente differente da Dylan, e caratterialmente sono quasi opposti. C’è da aggiungere che anche l’impalcatura delle storie e alcuni elementi sono differenti. Elementi che spero svilupperanno in questa direzione, ma che preferisco non specificare per non far spoiler. L’unico modo per saperlo è aspettare e vedere come la storia si evolverà nel tempo.
In conclusione, quindi, è un esperimento che sta dando i suoi frutti.È una mossa coraggiosa, importante per il panorama italiano e da monito a tutte le medio-piccole case editrici.Samuel Stern ha la base per potersi inserire ed avere una sua nicchia decisa di lettori.
Penso sia presto per dare sentenze ma è il momento per seguirlo e vedere dove gli autori della Bugs Comics hanno intenzione di condurci, sperando non ci trascinino in un incubo!
Dragonero, Scout imperiale nei territori dell’Erondár, e Conan il Cimmero, mercenario del regno di Aquilonia, per la prima volta sono uniti nel mondo delle nuvole parlanti, protagonisti di un epico incontro.
È notte fonda sulle desolate pianure di cenere, le due lune splendono, innocue testimoni della tragedia imminente. Un piccolo gruppo di uomini sembra comparso dal nulla, sulle tracce di un drago ormai lontano. Pochi attimi e il loro destino è segnato dalle furiose lance degli Algenti. Unico sopravvissuto al massacro, è un barbaro dall’incredibile forza e dallo spirito invincibile…
I due eroi più amati: Dragonero e Conan
Il volume, che vede protagonisti Dragonero e Conan, scritto e sceneggiato da Luca Enoch e Stefano Vietti, con i disegni di Lorenzo Nuti, contiene l’episodio “Le gemme di Aquilonia” e l’approfondimento “Trono di spade”.
In esclusiva nel circuito Star Shop, al Bonelli Store e sullo shop online di Sergio Bonelli Editore il volume sarà disponibile anche con una Variant Cover firmata da Paolo Barbieri.
Terzo episodio di ETERNITY, la nuova serie di Alessandro Bilotta, disegnata in questo caso da Francesco Ripoli. Ambienta in una Roma futuribile, la serie racconta le vicende di Alceste Santacroce, giornalista elegante e un po’ snob di un settimanale di gossip. Tra cinema, moda, tv e politica, ETERNITY rappresenta l’affresco di un caotico, coloratissimo “Inferno contemporaneo”.
Il volume intitolato “LA VITA APPESA AI CHIODI DELLE OPERE IMMORTALI”, in uscita il 21 luglio, ci porta nella stagione estiva, che porta a Roma numerosi turisti, alcuni dei quali ospiti di Alceste Santacroce che per l’occasione smette i panni del giornalista di gossip e vive la città come un visitatore anonimo, attratto dagli eventi del momento. Intanto, le opere all’apparenza puerili e improvvisate di Ariovisto Carnovale, artista contemporaneo per cui tutti stanno impazzendo, sono quotate ad altissime cifre, dando seguito a una vera e propria mania collettiva.
Le creazioni sono respingenti quanto l’artista, troglodita, subumano, inurbano, ma il suo stato di natura porta Alceste a indagarne le origini, le umilissime condizioni in cui è nato e cresciuto, una vita precedente vissuta, invece che da uomo, da bestia. Il successo colpisce a caso, come la fortuna. Per un artista che insegue la rovina, diventare popolare, essere frainteso, è la peggiore sventura. Ariovisto Carnovale, in un mondo in cui tutti cercano attenzioni, pare l’unico che non vuole essere amato…
L’introduzione del volume è firmata dallo stesso Alessandro Bilotta. La copertina è di Sergio Gerasi.
ALESSANDRO BILOTTA
A partire dagli anni Novanta, ha dato vita a numerose serie a fumetti, in Italia e in Francia. Dal lungo sodalizio con Carmine Di Giandomenico sono nate Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia e Romano per Vents d’Ouest e La Dottrina, ambizioso fumetto futurista ripubblicato da Feltrinelli. È uno degli autori di Dylan Dog, per il quale scrive, fra l’altro, la saga Il Pianeta dei Morti. Tra le sue opere, Valter Buio, lo psicanalista di fantasmi pubblicato da Star Comics, Mercurio Loi, il genio perdigiorno della Roma papalina, pluripremiato personaggio di Sergio Bonelli Editore e Gli Uomini della Settimana, la serie di supereroi italiani sviluppata per Panini Comics. Per DC Comics ha scritto una storia di Batman pubblicata nel volume celebrativo The World. Ha vinto il Gran Guinigi, il Micheluzzi, il Premio Repubblica XL e il Romics d’Oro.
FRANCESCO RIPOLI
Fumettista, illustratore e scultore, esordisce nel 2007 con Ilaria Alpi, il prezzo della verità, su sceneggiatura di Marco Rizzo, per Beccogiallo Editore. Con questo lavoro ottiene il premio Attilio Micheluzzi come Miglior Fumetto al Napoli COMICON e il premio Carlo Boscarato come Miglior Disegnatore Esordiente. Da autore unico pubblica la graphic novel 1890 per Soleil. Nel 2010 disegna la graphic novel Senza Sangue, dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco, su sceneggiatura di Tito Faraci per Edizioni BD, poi riedito da Feltrinelli Comics. Nel 2013 inizia la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore realizzando graficamente Il lungo inverno e L’innocente per la collana Le Storie. Poi entra nello staff di Dylan Dog, disegnando Graphic Horror Novel: Il Sequel, L’isola delle ombre, Il bacio del cobra e Destini paralleli. Ha collaborato come illustratore con numerose riviste tra cui Linus, Internazionale, Il mucchio e con Case editrici come Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli.
Il Festival del Fumetto di Angoulême – precisamente il Festival International de la bande desinée d’Angoulême – è una delle più grandi manifestazioni mondiali dedicate al fumetto che si tiene, ogni anno, nell’omonima città francese dal 1974. L’edizione del 2023, che si tiene dal 26 al 29 gennaio compresi, ha visto nel corso della giornata del 28 gennaio 2023 la premiazione delle migliori opere, suddivise per categoria.
Di seguito la lista dei vincitori:
Golden Fauve Best Album Award: “La couleur des Choses” di Martin Panchaud
Special Jury Jeunesse: “Toutes les Princesses Meurent après Minuit” di Zuttion Quentin
Series Award: “Les Liens du sang” di Shuzo Oshimi
Revelation Award: “Une Reinette en Automne” di Linnea Sterte
Heritage Award: “Fleurs de Pierre” di Hisashi Sakaguchi
Youth Prize: “La Longue Marche des Dindes” di Léonie Bischoff
Alternative Comic Book Award: “Forn de Calç”di Extincio Ediciones
Fauve Polar SNCF: “Hound Dog” di Nicolas Pegon
France Télévision Public Prize: “Naphtaline” di Sole Otero
Fauve des Lycéens: “Khat” di Ximo Abadìa
Eco Fauve Award: “Sous le Soleil” di Ana Penyas
Per maggiori informazioni riguardo il festival francese del fumetto, i vincitori di questa edizione e altro, di seguito il link al sito ufficiale della manifestazione: Festival Angoulême.