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Recensione: MEGARETTE Savage New World volume 2

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Megarette: la seconda parte è… Guerra in nome della sopravvivenza

Ricordate Megarette? Ve ne abbiamo parlato in occasione dell’uscita della prima parte del racconto, ebbene ecco la recensione del secondo numero! È passato un po’ ormai dalla prima, è vero, ma ora siamo tornati per farvi riappassionare alla serie in vista dell’uscita dell’ultimo volume… che è ormai pronto!

Già dalla prima uscita Megarette prometteva sorprese e una trama non banale o lineare ma ricca di colpi di scena. E soprattutto di cambi location! Ora sappiamo che il secondo volume non ha intenzione di discostarsi da questa linea… allora vediamo in breve cos’ha da dire. 

Uno sguardo alla trama

Un accenno di trama del secondo volume è necessario. Si cercherà di essere spoiler free al massimo, ma se siamo riusciti ad appassionarvi con il primo numero e non l’avete ancora letto, vi consiglierei di saltare queste poche righe per non rovinarvi la sorpresa. Parlare del cambio location e del salto temporale è obbligatorio per introdurre il volume in modo esaustivo.

Innanzitutto ci troviamo nel presente. L’apertura del secondo numero riprende la chiusura del primo, grazie a questo espediente ci è permesso di scoprire qualcosa di più sulla scomparsa del padre di Anna e sul lavoro della madre. Entrambi invischiati nelle vicende che interessano l’esistenza della specie dei Neanderthal (di cui ricorderete le caratteristiche ‘particolari’ dalla lettura del primo volume), entrambi ugualmente destinati ad avere un ruolo centrale in quello che è il rapporto di Anna con se stessa e col suo alter ego, proprio Megarette.

Ma il volume da qui parte solamente! Dopo aver capito un po’ meglio le motivazioni che spingono questi personaggi, ecco il salto nel futuro, la ricomparsa di Megarette in ‘abiti’ da combattimento e, al suo fianco, il ritorno di Keila, alla guida del suo robot. Le due donne avranno ora il loro gran daffare per affrontare una minaccia sempre più incombente e scomoda per l’esistenza di un mondo ormai allo stremo.

Come se non bastasse, avanzando con la drammaticità della situazione affrontata dalla ragazza, Anna inizierà anche a non avere il pieno controllo sui propri ricordi. Vengono alla luce vecchi pensieri e situazioni malinconiche che, sicuramente, avranno un determinato peso relativamente alla scelte future della ragazza.

Ritroviamo le tematiche di Megarette?

Come si vedeva già dal primo volume, le tematiche centrali del fumetto si basano di nuovo sul filone di base che crea un’ambientazione scientifica, storica e fantascientifica. C’era la ricerca delle proprie origini, il conflitto fra specie diverse, l’umanità vicina al collasso e c’erano i rapporti interpersonali basati su fiducia reciproca e bisogno dell’altro. Ecco che tutto ciò ritorna. Qui come nel primo capitolo, quello che sembra un calderone di temi in realtà resta perfettamente funzionale a dare una base psicologica a cui possiamo ricondurci per seguire più facilmente una trama molto dilazionata nei tempi e negli spazi in cui si sviluppa.

Ovviamente ritroviamo i personaggi principali di Megarette volume 1, ma questa volta non sono soli. E soprattutto, non sono più dove li abbiamo lasciati. Anche i rapporti fra loro sembrano essere decisamente cambiati… in meglio o in peggio lo lasciamo decidere a voi dopo la lettura.

Il volume 2 rinforza guerra e sentimenti

Da questa nuova lettura però, sembra che si sia comunque aggiunto qualcosa. Come appena ricordato, Megarette non tratta tematiche leggere o insulse per portare avanti una storiella fantasy come un’altra. A conferma di ciò, vediamo inserirsi nella vicenda un nuovo tema. Si tratta di uno di quegli aspetti della vita di ognuno che può venire approfondito o meno nei racconti e nelle storie, ma già solo l’inserimento ne sottolinea l’importanza. Si tratta del rapporto con i genitori e di quello che, da figli, siamo portati a pensare nei loro confronti. Dopo quanti anni possiamo davvero dire di conoscerli? A volte dopo poco tempo, a volte non basta una vita intera… e a volte è necessario svelare vecchi retroscena per rendersi conto di come ragionano le persone che ci hanno cresciuto.

Chiaramente, l’introduzione di questa tematica avrà delle ripercussioni sulle scelte e sui comportamenti di Megar- no scusate, di Anna.

E, come anticipato dal titolo del paragrafo, un’altra differenza dal primo capitolo è che passiamo da un mondo post apocalittico ridotto allo stremo e bisognoso di un riscatto, ad un mondo in guerra. Un mondo che ha scelto i suoi soldati ma che non ha scelto di partecipare ad una battaglia che, purtroppo, si protrae probabilmente da millenni all’oscuro dei più. Ma qui rischio veramente di raccontare troppo, perciò mi fermo qui!

Cos’altro possiamo dire di Megarette Vol 2?

Direi che non serve sottolineare il discorso stilistico già affrontato nella recensione del primo volume, il livello resta alto e decisamente gradevole durante la lettura. Considerando poi le scene di combattimenti qui incrementate rispetto a quelle del primo volume, lo studio alla base dei personaggi e delle loro mosse è palese e perfettamente funzionale alla resa ultima delle vignette.

E che cosa possiamo dire allora in più? Per esempio, spendo due parole riguardo al finale di Megarette. Per ora ancora non ho avuto la possibilità di leggerlo, ma sicuramene un’idea ce la si fa quando si arriva ai due terzi di una storia. Però… perché rischiare di spoilerare qualcosa involontariamente per un paio di speculazioni?

Chiuderei semplicemente consigliando ancora la lettura della saga di Megarette. Se siete fan del mondo fumettistico vi divertirete a ritrovare molti potenziali collegamenti ad altre famose opere ‘a baloons’ mentre, se non lo siete, sappiate che si tratta di tre volumi non troppo voluminosi, dai disegni freschi e moderni e dalla trama scorrevole e interessante. Insomma un ottimo titolo per approcciarsi al genere.

E allora riconfermo l’appuntamento per una chiacchierata finale e, a tutti, una buona lettura!

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