Anime e Manga

Recensione: Act-Age, tra recitazione e realtà

Published

on

Diventare un’attrice di fama internazionale è il sogno di tante bambine ed adolescenti, ma crescendo si rendono conto che la strada che porta al successo è molto difficile e piena di insidie. Le giovani ragazze che tentano di percorrere questa strada fallendo sono tantissime e quelle che hanno una dote naturale per la recitazione sono veramente poche.

È da queste considerazioni che Tatsuya Matsuka è partita quando ha deciso, insieme alla disegnatrice Shiro Usazaki, di iniziare la produzione di Act-Age.

L’opera si apre negli uffici della Stars, storica agenzia nipponica nel campo cinematografico, dove si stanno svolgendo dei provini per entrare nel cast di un nuovo film in produzione.  Ai provini si presentano oltre 30.000 aspiranti attrici alle quali viene richiesto di assumere un’espressione di tristezza. Nessuna delle presenti sembra però colpire la giuria esclusa una ragazza, Kei Yonagi, sedici anni, la quale espressione non sembra obbligata dalla recitazione della parte ma completamente naturale. 

L’unico membro della giuria che rimane veramente impressionato è Semiji Kuroyama, un regista di fama internazionale che la vorrebbe immediatamente assumere per quel ruolo ma viene fermato dalla presidentessa della Stars, la quale decide di scartarla a causa dell’uso inconscio, da parte della ragazza, del Method Acting, una particolare tecnica che consiste nel richiamare alla mente eventi reali per mettere in scena le emozioni richieste dalla scena.

Il primo volume si conclude con una nuova audizione della Stars per la realizzazione del film “Death Island” per il quale serviranno ventiquattro giovani attori. Kei Yonagi, spronata da Semiji decide di riprovarci ancora scavando nel suo passato in cerca di emozioni che potrebbero aiutarla a superare questo provino.

Ora cerchiamo di capire perché potrebbe essere un manga di reale successo: il primo provino di Yonagi non è stata una semplice prova recitativa ma l’autrice è stata in grado di far vivere le emozioni della protagonista a tutti i lettori. Chiunque legga le pagine di questo primo volume rimane incantato dalla bravura di Kei nell’interpretazione e capisce ogni emozione da lei provata, è in grado di renderci tristi quando ricorda i momenti più bui della sua infanzia, è in grado di renderci protettivi e provare amore nei confronti dei suoi due fratellini dei quali si deve prendere cura.

I disegni di Shiro Usazaki sono molto puliti, semplici ma mostranti l’essenziale. La protagonista viene disegnata sempre con un’espressione chiara e significativa. Probabilmente potrebbero essere migliorati gli sfondi quasi sempre assenti o non dettagliati ma siamo certi che l’intenzione dell’autore, almeno per questo primo volume, fosse di incanalare l’attenzione del lettore sulle emozioni che questo manga sa trasmettere e curare il resto dei dettagli nei numeri successivi.

In patria Act-Age è arrivata alla pubblicazione del decimo volume mentre in Italia è stato pubblicato da J-Pop solo il primo al prezzo di 5,90€, il quale si presenta con una bellissima sovraccoperta raffigurante la protagonista. All’interno del primo volume possiamo trovare, inoltre, un segnalibro richiamante la pellicola di un film.

Il Canale di Sorin



Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version