In Giappone c’è stata un’altra decisione che farà discutere e non poco: venerdì scorso il tribunale distrettuale di Tokyo, infatti, ha stabilito che la pubblicazione non autorizzata di dialoghi tratti da manga è considerata violazione del copyright.
La questione è stata sollevata dopo che la casa editrice Shogakukan aveva presentato un reclamo nei confronti di un “sito di spoiler” che aveva pubblicato quasi l’intera trascrizione di un manga, senza autorizzazione, da gennaio 2019 a maggio 2020.
Il giudice Yoshiaki Shibata ha dichiarato che l’azione di questa persona costituisce una violazione dei diritti d’autore di riproduzione e trasmissione pubblica, e il tribunale ha ordinato quindi che le informazioni della persona fossero divulgate a Shogakukan.
Mentre Shogakukan sostiene che il sito di spoiler abbia ospitato anche alcune immagini dal manga Kengan Omega di Yabako Sandrovich, la sentenza del tribunale riguardava specificamente la pubblicazione dei testi di 63 capitoli senza autorizzazione.
L’avvocato dell’editore ha descritto la sentenza del tribunale come “epocale”. D’altronde non è la prima volta che il Giappone cerca di stringere il cappio intorno ai siti pirata o in questo caso anche di spoiler testuali.
La redazione dell’app Manga ONE di Shogakukan, che serializza Kengan Omega, ha affermato che i siti Web di spoiler sono ormai diventati un problema serio e intraprenderà per questo azioni decisive contro le azioni di violazione del copyright al fine di proteggere il diritto d’autore.
Sempre secondo l’avvocato di Shogakukan, i siti Web di pirateria sono cresciuti di numero e stanno ottenendo sempre più visualizzazioni anche per colpa della pandemia che costringe le persone a rimanere a casa.
Kodansha ha quindi dato il via ad un’azione legale contro “diversi account e individui” per impedire caricamenti illegali e fughe di notizie, soprattutto per quanto riguarda il capitolo finale del manga di Hajime Isayama, L’Attacco dei Giganti.
L’editore del manga ha tenuto a precisare che la società sta lavorando per prevenire fughe di dialoghi, insieme alle immagini, e perseguirà le persone che caricheranno materiali illegalmente “indipendentemente dal paese”.