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PlayStation celebra il mese del Pride e su Twitter esplodono i commenti degli haters

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Poco dopo il tweet di PlayStation a sostegno del mese del Pride e di tutti i giocatori, ecco che in risposta, oltre ai messaggi di supporto, sono arrivati prepotenti anche i commenti degli haters.

Non dobbiamo per forza essere dei buonisti e d’accordo con tutti, anzi un pensiero diverso, se critico e razionale, dovrebbe essere considerato un valore aggiunto, ma di razionale nei commenti sotto il tweet c’era davvero poco.

Oltre ai richiami biblici per il quale se c’erano all’origine di tutto Adamo ed Eva non potrebbe esistere l’omosessualità e video di bandiere arcobaleno bruciate, mi domando perché ANCORA nel 2020 le persone non siano in grado di condividere la propria opinione senza insultare gli altri.

Purtroppo non è certo la prima volta che questi commenti compaiono in risposta ai messaggi di sostegno di grandi compagnie che si erano espresse a favore di diversi movimenti di inclusione sociale, ma vederli, così numerosi, sotto un tweet di una console di gioco lascia un po’ l’amaro in bocca.

Siamo davvero così noi gamers? Chi non conosce questo mondo, leggendo quei commenti, rischierà poi di far di tutta l’erba un fascio e saremo noi giocatori per primi ad uscirne sconfitti. Ma per fortuna non siamo tutti così.

Possiamo esprimere il dissenso in modo chiaro e forte senza imporre il nostro punto di vista, possiamo rispettare il pensiero altrui senza condividerlo e allora perché questo teatrino dell’odio trova sempre spazio sui social?  

Ma questi sono anche quei “gamers” che hanno cercato di affondare The Last of Us Part 2 colpevole di essere troppo progressista, troppo inclusivo, troppo moderno, troppo impegnato, forse troppo vero? Anche i giochi finalmente parlano della realtà, quella vera, non c’è più spazio per nascondersi, non resta che giocare e se siamo capaci anche di divertirci.

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