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PlayStation 5: scovato un sito sospetto, prezzi troppo bassi

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Siete ancora a caccia della vostra PlayStation 5? Le nuove scorte promesse da Jim Ryan non tarderanno ad arrivare. Fino ad ora però lo scenario è quello di una corsa all’ultimo pezzo disponibile.

Chi è riuscito a portarsela a casa la mostra fiero sui social oppure la propone in vendita a prezzo maggiorato su diversi marketplace. In questo contesto sorprende la nascita, quasi miracolosa, di un sito che non solo sembra averle disponibili, ma le propone addirittura a prezzo scontato.

Stiamo parlando del sito EuroMediaShop che sul proprio volantino ha pubblicizzato PlayStation 5 ad appena 419€ nella versione classica e 349€ per la Digital Edition. Vi suona strano? Comprensibile.

Chi è il protagonista della vicenda?

Sony aveva ammesso che le sue console erano vendute con una perdita stimata in 100 dollari per pezzo e che avesse venduto tutte le scorte disponibili. Come è possibile dunque che qualcuno le abbia ad un prezzo così vantaggioso? Anzi, come è possibile che qualcuno le abbia dato che sembrano esaurite in tutto il mondo?

A queste domande ha provato a rispondere il sito DDay che ha iniziato a mettersi sulle tracce dell’azienda e del titolare. Nel loro articolo raccontano di avere scoperto che EuroMediaShop è una catena nata a Brindisi che ha inaugurato il suo e-shop solo questo ottobre. Sempre ad ottobre inaugurata anche la pagina Facebook del negozio. DDay ha provato a mettersi in contatto con il titolare dell’azienda, Christian Ciciriello, per chiedere informazioni su queste promozioni incredibili.

PlayStation 5 sottocosto? Mossa di marketing

Il titolare ha affermato di avere investito circa 90.000 euro in una campagna marketing che aveva l’intento di far conoscere il suo negozio anche fuori dalla regione di provenienza, la Lombardia. Non solo, anche i vantaggiosissimi prezzi di PlayStation 5 sono un modo, secondo il titolare, di farsi pubblicità.

Sì, ma dove sono state reperite le console? Ciciriello afferma di averne circa 500 in magazzino e di averle acquistate da altri rivenditori italiani.

Quando gli è stato chiesto come mai il ritiro in magazzino fosse disponibile solo a partire dal 22 dicembre, Ciciriello ha spiegato trattarsi di un adeguamento alle misure anti-covid. Abbiamo ricevuto tantissimi ordini e possiamo evaderne circa una decina al giorno. L’agenda si è riempita velocemente ed ecco che siamo già arrivati al 22 dicembre, ha spiegato il titolare.

Il magazzino fantasma

I successivi aggiornamenti portati avanti da DDay però sembrano non essere particolarmente incoraggianti. Le ulteriori verifiche condotte dal sito hanno condotto ad alcune scoperte ‘interessanti’. Il magazzino della società, al momento in cui è stato visitato dai redattori, risultava chiuso e privo di insegna e indicazioni di sorta.

Del caso si è interessato anche la rete televisiva locale Canale 85 che ha pubblicato un breve servizio andato in onda durante il TG di qualche giorno fa. Anche i giornalisti della rete hanno confermato quanto già suggerito su DDay. Il magazzino risultava chiuso e le insegne rimosse. Impossibile visitare i locali dell’azienda o la sede legale, che pare essere sita in un condominio. Eppure, telefonicamente, chi risponde al giornalista afferma di avere la disponibilità di, oramai pochissime, PlayStation 5.

Le indagini: sul caso giornali e Fiamme Gialle

Più le indagini giornalistiche proseguono, più saltano fuori dettagli sconfortanti sulla vicenda. Sulla questione sono state raccolte diverse testimonianze di acquirenti che si sono rivolti a EuroMediaShop attratti dal sottocosto. Dopo il pagamento l’azienda risulta irreperibile e indisponibile a qualsivoglia chiarimento.

In seguito alla pubblicazione del servizio, anche la Guardia di Finanza ha deciso di interessarsi della faccenda. Le Fiamme Gialle, racconta il Quotidiano di Puglia, hanno iniziato le loro indagini proprio dal magazzino di via Enrico Fermi a Brindisi. Ci sconforta scoprire che tale magazzino non è, e non è mai stato, nella disponibilità di EuroMediaShop. Il proprietario dell’immobile ha infatti deciso di farsi avanti subito dopo la messa in onda del servizio televisivo. Interrogato sulla questione dai militari ha raccontato che lo stabile è vuoto e in attesa di essere affittato da almeno due anni.

La risposta: “abbiamo le PlayStation 5, basta falsità”

Uno statement ufficiale è arrivato sulla pagina Facebook dell’azienda. I titolari di EuroMediaShop si difendono asserendo di avere già evaso un numero elevatissimo di ordini e che i pochi articoli ancora da consegnare arriveranno presto ai legittimi proprietari. Non solo, l’azienda annuncia anche azioni legali contro quegli utenti che, a detta loro, hanno diffuso falsità sul loro conto o si siano resi autori di minacce.

Sulla stessa pagina, con un messaggio successivo datato 4 dicembre, è stato annunciato che il titolare, Ciciriello, abbia concesso una corposa intervista ad una rete televisiva nazionale con la quale intende chiarire definitivamente la vicenda. Non è stato fatto il nome della rete, del giornalista intervistatore, del programma televisivo o la data della messa in onda del servizio. Di seguito il messaggio integrale dell’azienda.

Recensioni disabilitate su Facebook

A proposito di Facebook, però, c’è un altro dettaglio raccolto da DDay. Pare che parte delle entusiastiche recensioni visibili sul social network siano state acquistate su gruppi telegram deputati a questo scopo. Al momento le recensioni sulla pagina risultano disattivate.

La cosa, racconta ancora il Quotidiano di Puglia, è saltata all’occhio anche grazie alle foto pubblicate su Facebook come presunta testimonianza dell’avvenuta consegna. Effettuando una semplice ricerca tramite Google Immagini, hanno scoperto i giornalisti, le foto risultano già essere state utilizzate da altri siti per altri scopi mesi addietro. Spesso si trattava di foto promozionali scattate da chi la PlayStation l’ha ricevuta direttamente da Sony. La compagnia giapponese, tra l’altro, ha dichiarato di non conoscere il retailer e di non avere in atto collaborazioni con lui.

Insomma, i dettagli raccolti fino a questo momento sembrano tutto fuorché incoraggianti. La speranza è quella di essere smentiti o, al minimo, che gli utenti che si siano rivolti allo store possano ricevere quanto effettivamente pattuito oppure riavere indietro il denaro speso. Attenderemo aggiornamenti che si spera arrivino il prima possibile.

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