Twitch Italia si stringe attorno a Sdrumox dopo il ban permanente del ragazzo dalla piattaforma streaming. Sono molti i colleghi che hanno deciso di fare quadrato e lanciare l’iniziativa #NoStreamDay, una specie di sciopero utile a far sentire la propria voce contro il colosso messo in piedi da Jeff Bezos.
Agiornamento 07/12/2020 – Pare che sia stata scelta anche la data durante la quale gli streamers si fermeranno. Il 9 dicembre, mercoledì, non ci saranno show su un certo numero di canali Twitch. Nuovi aggiornamenti in arrivo non appena saranno disponibili!
Articolo Originale -Ripercorriamo brevemente i fatti: circa sei mesi fa, a causa di un contenuto controverso, il canale Twitch di Sdrumox viene sospseso. Non si tratta della prima volta che succede e il content-creator sa bene che questa volta il ban potrebbe essere definitivo. Il ragazzo è impossibilitato ad apparire su altri canali fino a quando i vertici di Twitch non decideranno la sua sorte. C’è anche un’altra regola, i motivi che hanno spinto Twitch a sospendere il canale del ragazzo non possono essere rivelati. Se si verificasse una delle due condizioni il permaban non sarebbe più una possibilità ma una vera e propria certezza.
Da qui, pare, inizia un limbo che va avanti per circa sei mesi. Questo, almeno, fino al 25 novembre, mercoledì. I dipendenti di Bezos prendono una decisione: il ban è definitivo, Sdrumox non potrà più produrre contenuti su Twitch.
Il primo a esprimersi sulla vicenda è il collega e amico Marco Merrino, in arte Croix89. Proprio lui è uno dei primi a comunicare la decisione di Twitch ai suoi follower con una storia su Instagram. In una lunga live immediatamente successiva,
Marco racconta il percorso amicale che lo ha legato Sdrumox e la loro collaborazione artistica. Merrino racconta di come, nonostante l’atteggiamento dei funzionari Twitch, Sdrumox non si sia mai scoraggiato e abbia sempre conservato il sorriso e l’ottimismo. Addirittura Merrino non tralascia l’ipotesi di abbandonare definitivamente la piattaforma nel caso in cui le istanze restassero inascoltate.
Più che la decisione pare essere il comportamento di Twitch Italia a lasciare interdetti gli altri content-creator che operano sulla piattaforma viola. Il sentimento comune pare essere riassumibile in poche righe: se ha sbagliato giusto il ban, ma non si può lasciare qualcuno appeso ad un filo per così tanto tempo. Un comportamento che, se venisse applicato ad ogni caso simile, rischierebbe di distruggere i content creator più piccoli e mettere in serissima difficoltà anche quelli più affermati. Da qui l’iniziativa #NoStreamDay, una intera giornata senza pubblico o addirittura senza trasmissioni.
Tra i primissimi promotori dell’iniziativa i membri del Cerbero Podcast. Il trio composto da Mr. Marra, Tutubbi e Mr. Flame, è andato in onda subito dopo la decisione. Nel corso della loro live sono stati raccontati i fatti ed è stata illustrata l’iniziativa che ha raccolto l’adesione, a detta di Marra, di molti streamer italiani. Anche il collega Panetty ha espresso la sua opinione con la quale, pur affermando il sostegno a Sdrumox, si discosta leggermente dall’iniziativa ritenuta troppo poco incisiva.
Meno coinvolti e più cauti anche Homyatol e Fedez. Il primo addirittura convinto dell’inutilità di iniziative come il #NoStreamDay o il #FreeSdrumox. Il secondo, più pragmatico, potrebbe decidere di mettere a disposizione il suo spazio su Muschio Selvaggio per parlare della questione ma solo dopo che Sdrumox avrà pubblicato il suo video spiegazione. Contrario all’iniziativa pare essere Blur che ha declinato l’invito del Cerbero Podcast.
A tal proposito, attraverso i suoi social Sdrumox ha annunciato di avere terminato la scrittura del video annunciato immediatamente dopo la notizia del ban. La speranza è che il contenuto ci aiuti a farci una idea più chiara della vicenda.
Nel frattempo, sono in molti sui social a dissentire dalla natura dell’iniziativa convinti che si tratti di un tentativo di convincere Twitch a sbannare Sdrumox. Così non è. Lo ha spiegato Mr. Marra dal Cerbero nelle sue stories Instagram.
Sintetizzando, la protesta che si vuole sollevare è indirizzata alla poca chiarezza dei ToS di Twitch. La mancanza di definizione apre la strada alle interpretazioni dei singoli moderatori i quali, poi, sono costretti a decidere sui contenuti segnalati utilizzando come unica linea guida la loro sensibilità. La sensibilità individuale, per quanto legittima, non è uno strumento sufficiente a normare situazioni che richiederebbero, invece, decisioni univoche e inequivocabili.
Dove manca la chiarezza, inoltre, abbonda la rigidità. Come detto la spada di Damocle sulla testa di Sdrumox ha continuato a penzolare sulla sua testa per circa 6 mesi. Durante tutto il periodo su menzionato, lo streamer non ha potuto creare contenuti live non solo su Twitch ma anche su altre piattaforme.
Per spiegare con termini più pratici: sarebbe come se un muratore venisse sospeso dal suo lavoro in un cantiere e prima che abbia svuotato l’armadietto il suo supervisore gli spezzasse un braccio, così, giusto per esser sicuri. In una situazione del genere, se quel lavoro è la vostra unica fonte di reddito, questo significa rimanere per sei mesi con la pancia vuota. Non la situazione migliore nella quale trovarsi.
Si attendono gli sviluppi di questa vicenda. Si attende, in particolare, di sapere se e quando, l’hashtag #NoStreamDay si tramuterà in azione e chi saranno gli aderenti all’iniziativa. In passato era nata una petizione lanciata su Change.Org e intitolata #FreeSdrumox.
Voi cosa ne pensate? Giusto protestare per queste condizioni di lavoro? In assato le proteste hanno riguardato l’utilizzo dei brani musicali.
ovviamente no,ci sono cose molto più serie per protestare,se l’è cercata.
perchè dovremmo aderire? può succedere anche a piccoli streamer ma se si infrangono le regole.
anonimo
02/12/2020 at 12:33 pm
ovviamente no,ci sono cose molto più serie per protestare,se l’è cercata.
perchè dovremmo aderire? può succedere anche a piccoli streamer ma se si infrangono le regole.