Anime e Manga

Ni no kuni: dopo i videogiochi ecco l’anime (recensione spoiler free)

Published

on

Non è certo la prima volta che una serie di videogiochi diventa un lungometraggio anime, ma anche questa volta Netflix ha battuto tutti sul tempo distribuendo l’adattamento di Ni No Kuni, tratto dalla celebre serie di videogiochi pubblicati da Bandai Namco e sviluppati dallo studio Level 5.

La pellicola diretta da Yoshiyuki Momose – animatore di punta dello studio Ghibli noto tra l’altro per la collaborazione con Hayao Miyazaki ne La città incantata e Porco Rosso cerca di riprendere il visual design della famosa casa di produzione giapponese, anche se i limiti sono evidenti, ma resta lo stesso un’interessante esperienza visiva.  Quello che non sempre convincono sono alcuni punti della trama, che forse con qualche minuto in più a disposizione sarebbero stati meglio chiariti.

Dai videogiochi l’anime mutua il concept del viaggio in un mondo “altro”, ma i protagonisti Yu, Haru e Kotona non compaiono in nessun capitolo precedente e sono infatti personaggi originali dell’anime. Alcuni indizi potrebbero far pensare che l’anime possa collocarsi dopo l’episodio Ni No Kuni 2 – Il Destino di un Regno, ma poiché non esistono dei rimandi diretti, il film può essere visto anche da chi non ha mai giocato ai videogiochi.

La sceneggiatura del film è opera di Akihiro Hino, autore di altri videogiochi tra i quali alcuni della serie del Professor Layton e di Dragon Quest, mentre la colonna sonora è del grande Maestro Joe Hisaishi.

In conclusione, c’era la possibilità di creare qualcosa di davvero fantastico, ma il film in certi sensi ha perso questa occasione. Restano comunque 106 minuti godibili, anche senza epici colpi di scena.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending

Exit mobile version