Conoscete il detto “The last but not the least” (L’ultimo ma non il meno importante), varrà anche per l’ultima stagione di Lucifer? Per scoprirlo non resta che leggere la nostra recensione della sesta stagione di Lucifer, la fortunata serie Netflix.
Se ti interessa sapere come siamo arrivati fin qui ecco la recensione della stagione 5.2, che secondo me non aveva brillato sotto tanti punti di vista, ma azzeriamo tutto e proviamo a “capire” questa ultima stagione.
Chi avrà visto la serie avrà pensato quello che in molti non abbiamo però avuto il coraggio di dire ad alta voce: “Questi 10 episodi non servivano a niente, ma erano davvero necessari”. Cosa vuol dire? Beh che la stagione, di per sé abbastanza noiosa, ha però chiuso il cerchio della storia di redenzione del nostro diavolo preferito. Inoltre il solo essere stata messa in produzione (ricorderete l’accanita petizione dei fan) dimostra che tutto sommato gli spettatori valgono ancora qualcosa.
Cosa è mancato a questa stagione? La parte più crime, con le indagini di polizia che sono sparite per spostarsi su un piano angelico, dove non si svelano più crimini, ma si cerca di scoprire i sentimenti più profondi che attanagliano le anime (in particolare dei morti).
Trama
Nella seconda parte della quinta stagione avevamo visto che Dio in persona aveva cercato di mettere pace tra i fratelli, ma il suo intervento aveva avuto dei risvolti alquanto inaspettati, fino all’annuncio di voler lasciare il suo ruolo e scegliere il “pensionamento”, ipotesi accolta dagli angeli con paura e stupore.
E chi conquista il Trono della Città d’Argento, il Paradiso? Ovviamente Lucifer che adesso però deve prendersi le sue responsabilità e diventare davvero Dio. Eccoci qui di nuovo a L.A. con il diavolo che proprio non se la sente di lasciare tutto (tranne la sua amata Chloe che lo avrebbe seguito).
Però sulla Terra accadono cose strane e Amenadiel insiste che il fratello prenda il posto che gli spetta e riporti l’ordine nel mondo. Peccato che tutti questi piani vengano sconvolti dall’arrivo di un angelo dal futuro che dice di essere la figlia di Lucifer e Chloe. Ma perché la ragazza è tornata indietro nel tempo con l’intento di uccidere il padre?
La storia: bene, ma non benissimo
In questa stagione l’azione è poca, si chiacchiera tantissimo, ma si vede davvero poco. Le relazioni sono il fulcro di tutto, e solo alla fine si capisce che ogni singolo episodio di questa storia altro non è stato che uno sforzo di maturazione per Lucifer, che arriva a dire che la decisione di suo padre (Dio) di mandarlo all’inferno non era una punizione, ma una possibilità perché si rendesse utile per aiutare le anime dannate a trovare la pace. Da torturatore dei dannati a loro “psicologo” insomma. Questa è stato l’unico pensiero che non mi ha fatto bocciare questa stagione.
Anche in questa sesta stagione abbiamo un divertente episodio a tema, questa volta cartoon. In conclusione quindiniente di particolarmente epico, nonostante i piani ancestrali chiamati in causa, che forse dimostrava più la volontà del pubblico di andare avanti che quella di produttori e sceneggiatori di trovare qualcosa di davvero intrigante con cui finire.
Ma non ho rimpianti, Lucifer è stata una serie fresca, per tanti aspetti nuova e ho apprezzato anche gli episodi sperimentali (che dimostrano che una narrazione può essere affrontata in molto modi): non era certo perfetta ma nel complesso non può che rimanere un bel ricordo.
E tu che ne pensi di questa sesta e ultima stagione di Lucifer?