One Piece è un’opera considerata da molti uno dei punti più alti del genere shōnen, appositamente pensato per un pubblico prevalentemente maschile in età adolescenziale, fatto di personaggi variegati con poteri sovrumani e scontri senza esclusione di colpi. La creazione di Eiichirō Oda non ha certo bisogno di presentazioni perché si distingue, ormai da decadi, dalla massa di opere dello stesso genere – molte delle quali hanno anche preso spunto da questa – ed è subito riconoscibile anche agli occhi del lettore più inesperto.
Una delle caratteristiche peculiari di One Piece sono i suoi personaggi strambi e sopra le righe (elemento degli shōnen richiamato anche al paragrafo precedente); chi legge il manga – o guarda l’anime – sa bene che è difficile trovare una popolazione più particolare di quella di One Piece. Eppure, nonostante tutte queste caratteristiche fuori dal comune, chi scrive ha spesso avuto a che discutere con persone che prima di tutto sottolineavano la stranezza nelle altezze dei personaggi dell’opera, ignorando scientemente il fatto che fossero dei cyborg, sputassero fuoco o si trasformassero in enormi dragoni volanti.
Dovrebbe essere chiaro il punto al quale la premessa vuole arrivare: perché preoccuparsi del fatto che un personaggio (un umano) in One Piece è altro tre metri e mezzo, se stiamo parlando di un mondo dove la gente taglia i palazzi con le spade e riesce a comandare gli agenti atmosferici? Al di là della spiegazione per la stragrande maggioranza dei poteri straordinari che sono presenti nell’opera, spiegazione data dai Frutti del Diavolo, perché un lettore si dovrebbe concentrare sull’altezza del personaggio, quando quest’ultimo riesce a sfondare i muri a pugni senza avere poteri particolari?
Eppure la questione delle altezze pare essere di grande moda tra i fan, tanto che ne è stato dedicato un video del canale ufficiale di One Piece, dove vengono mostrare le altezze di alcuni personaggi:
Le altezze in One Piece non hanno senso? Si, come altro nell’opera ed è per questo che ci piace.