C’è una certezza innegabile tra i fan italiani di vecchia data dei libri di Harry Potter: la copertina del primo capitolo della saga non ha senso. O meglio, non ha senso quella della prima edizione, che vede Harry Potter con uno strano cappello a forma di ratto in testa mentre gioca a scacchi. Lo ha ammesso la stessa autrice, che in un tweet ha risposto a un fan, dicendo “Ho sempre amato quella copertina perché è così strana. Perché il cappello da topo? Perché il topo gigante con la sciarpa? Non ho mai incontrato l’illustratore, quindi tutt’oggi non lo so.”
L’illustratrice in questione è Serena Riglietti, all’epoca giovane studentessa dell’Accademia delle Belle Arti. Come lei stessa ha raccontato era agli inizi quando ha deciso di trasferirsi a Milano per prendere contatti con le maggiori case editrici. Telefonò a Salani e riuscì a organizzare un incontro per mostrare le sue illustrazioni. Dopo due mesi l’hanno chiamata con la proposta di illustrare prima un tascabile di Beatrice Masini, e poi anche Harry Potter. L’illustratrice ha quindi letto la storia, ma non i libri (come ha rivelato a Portus) e li ha illustrati secondo il suo immaginario e seguendo il suo stile personale. L’immaginario comune a cui siamo abituati all’epoca ancora non esisteva, e l’artista si è ritrovata con molta più libertà di quanto non avrebbe ora, dopo vent’anni dalla creazione di quello che si è rivelato un vero e proprio mito della letteratura moderna. A quanto pare la Riglietti all’epoca sapeva solamente che Harry era un bambino che frequentava una scuola di magia, e che durante l’anno avrebbe dovuto affrontare una serie di sfide, tra cui proprio il gioco degli scacchi. Un altro dettaglio, che forse spiega il topo gigante, è che gli studenti potevano portare o un topo o una civetta.
Il cappello a forma di ratto, invece, è dovuto allo stile personale dell’artista, a cui piace mettere cappelli strani ai suoi personaggi, quando possibile.
Così nacque la prima copertina di Harry Potter, con pochi dettagli e uno stile personale predominante.
O meglio, una delle sue versioni, dato che della primissima ne sono state stampate poche copie a causa di un errore nella copertina. Veniva infatti mostrato l’intero nome di J. K. Rowling, rivelandone l’identità, cosa che la Rowling all’epoca voleva evitare.
Il disegno originale è ancora più lontano dall’Harry Potter a cui siamo abituati: il mago ha capelli chiari, mancano gli occhiali e l’iconica cicatrice, aggiunti in seguito per la prima stampa (in cui, però, non aveva ancora gli occhiali).
E voi cosa ne pensate?