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Jundo: un primo sguardo a “Magical Beatdown”

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“Magical beatdown” è un titolo estero di Jundo, scritto e disegnato dall’autrice Jenn Woodall. Il fumetto, uscito per la prima volta nel 2019, è stato letterato in italiano da Gianluca Grasso e supervisionato da Matteo Vesperini, l’editor è invece Matteo Filippi. Detto ciò proseguiamo con il nostro primo sguardo.

Magical beatdown: sceneggiatura

La storia del primo volume parla di una ragazza. Questa giovane, della quale non verrà specificato il nome, è una studentessa che ha appena finito di leggere un libro in quella che presumiamo essere la sua scuola. Scopriamo che ha una passione sfrenata per i videogiochi, così si dirige verso una sala giochi. Finito di videogiocare a “Space war” si avvia verso casa.

Sulla strada incontra dei brutti ceffi che la avvicinano molestandola: lei allora si trasforma in una sorta di fusione fra Saylor Moon e Kill Bill, sfracellando loro le membra in una lunga sequenza splatter.

Disegni

Il disegno è piuttosto semplice ed è caratterizzato da un tono monocromatico a fasi blu e fucsia, a seconda che la ragazza sia trasformata o meno. Le tavole seguono una griglia da 6 con diverse quadruple e delle irregolarità ogni tanto per movimentare le sequenze di combattimento.

Capitoli e aggiornamenti

Per il momento sulla piattaforma troviamo il volume 1 di “Magical Beatdown”. L’uscita del successivo è fissata al 25 giugno 2021.

Magical Beatdown: conclusioni

Il fumetto in sé è molto lineare, senza particolare intensità, almeno per il primo capitolo. La protagonista è alquanto randomica come la maggior parte delle cose che accadono, quindi se vi piacciono quel tipo di situazioni e lo splatter potrebbe interessarvi. Si intuisce che la questione di base riguarda proprio le molestie in strada e penso che sia giusto parlarne, e soprattutto sottolineare la triste quotidianità di questi avvenimenti.

Sebbene dal punto di vista tecnico il titolo sia modesto, e forse alcune cose potevano essere raccontate più efficacemente, se ridiamo al fumetto una lettura “sociale” non possiamo che schierarci favore della causa e della battaglia della protagonista.

Se siete interessati ad altre anteprime Jundo, leggete i nostri “primi sguardi”.

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