Quest’oggi per Jundo, daremo un primo sguardo ad una graphic novel particolare della fumettista cinese Crystal Kung: “Four in Love”; un fumetto muto dal tono agrodolce e allo stesso tempo quasi nostalgico.
Four in Love: sceneggiatura
L’opera è suddivisa in quattro capitoli autoconclusivi di una trentina di pagine l’uno, il cui tema portante è l’amore. Noi ci soffermo sul primo.
Attraverso una narrazione molto descrittiva, vediamo la protagonista di questa storia, sola, che intraprende un viaggio seguendo un filo rosso, nella speranza di trovare l’anima gemella all’altro capo, tuttavia…
Disegno
Il disegno, tipico di Crystal Kung, è caratterizzato da aspre linee volutamente squadrate. Poche curve e tridimensionalità sono i capisaldi, dando a tutto un contesto primordiale, molto sintetico ma per nulla banale.
In particolare modo in questo capitolo il lavoro con diverse tavolozze di colori sancisce il cambio da una situazione all’altra ed è esplicativo in quanto sostituto del dialogo, del pensiero e della didascalia.
Capitoli ed aggiornamenti
La graphic novel, pubblicata recentemente sul portale di Jundo, è suddivisa in quattro storie autoconclusive ed è, ad oggi, fruibile per intero sulla medesima piattaforma. Quindi buona lettura!
Four in Love: conclusioni
Questa storia ha la particolarità di essere muta, quindi ovviamente non potrà essere paragonata a storie con dialoghi, inoltre non è affatto facile descrivere una situazione usando solo i disegni.
L’autrice ci riesce molto bene evidenziando e sottolineando da subito gli elementi chiave di ogni capitolo. Però una critica potrebbe essere la semplicità o l’irrisolvibilità della trama. Ovvio che, nella fattispecie del primo capitolo, il filo rosso ha un’interpretazione complessa, differente rispetto al significato del pensiero europeo, come d’altronde lo è pure lo spirito narrativo del racconto.
Tuttavia la stessa semplicità potrebbe essere vista anche come un pregio e spingere così i lettori a curiosare per scoprire diversi simboli.
Se siete interessati ad altre anteprime Jundo, leggete i nostri “primi sguardi”.