Jun Maeda è famoso per visual novel come Clannad, Little Busters, Angel Beats, Summer Pockets, il recente The Day I Became a God, nei quali ha sempre trattato temi delicati, capaci di toccare a livelli diversi la sensibilità dei suoi lettori. E dopo un silenzio durato mesi, l’autore ha deciso di debuttare nel mondo della letteratura con un romanzo: in orignale “Neko Gari Zoku no Osa” (Il capo della tribù di cacciatori di gatti) uscito lo scorso 17 maggio.
Ancora una volta l’autore si è confrontato con tematiche impegnate, come quelle queer , affrontando tra l’altro argomenti sensibili come la depressione e il suicidio.
Trama
Tsubaki Toki è una studentessa universitaria di 19 anni che un giorno, guardando un gatto giocare, incontra Jūrо̄maru, una donna che ha composto molte canzoni di successo in passato. Adesso è in piedi su una scogliera, un luogo noto per i tanti suicidi commessi.
La donna discute a lungo del motivo per cui vuole morire con Tsubaki la quale è confusa dal fatto che una persona di talento che incontra per la prima volta nella sua vita stia per uccidersi, ma riesce per il momento ad evitare il peggio.
Le due stringono quindi una strana amicizia, una è una donna che vive una profonda asincronia con il mondo e l’altra ragazza che cerca un poco alla volta di capirla e di venire a capo dei suoi sentimenti per lei.