Siamo ormai a metà della prima stagione di Jujutsu Kaisen, dal manga dello studio MAPPA. Sul suo successo si stava puntando ancora prima dell’inizio della vera e propria trasposizione anime. Abbiamo trattato l’argomento già in occasione dell’uscita degli attesissimi trailer, ma ora è tempo di prendersi un momento per commentarlo. Certo la recensione vera e propria arriverà alla fine della stagione, ma è doveroso fare un paio di considerazioni in itinere.
Perché Jujutsu è sulla bocca di tutti? Vi assicuriamo che è così. Gli appassionati del genere che non lo stanno ancora seguendo, probabilmente conoscono però altre opere di Hiroshi Seko, che si è occupato della sceneggiatura. Avete presente Attack on Titan (di cui sta andando in onda ora l’ultima stagione)? Ecco, si sta parlando proprio di lui. Già questo è un enorme punto a favore per la scrittura della saga.
Poi è impossibile non notare, nella caratterizzazione dei personaggi e nel presentarsi di alcune situazioni, evidenti riferimenti agli intoccabili del genere. Serie che hanno cresciuto una generazione come Dragon Ball, Naruto, Fairy Tail o Bleach, per citarne alcuni. Jujutsu strizza l’occhio agli appassionati, si mostra perfettamente consapevole di essere debitore verso queste saghe, eppure l’aspetto di ‘già visto’ non infastidisce.
Com’è possibile? Semplice, quando guardiamo Jujutsu Kaisen, nello stesso momento in cui notiamo i riferimenti probabilmente stiamo anche già sorridendo. Non in modo noioso o scontato, sorridiamo di gusto, perché ci sentiamo parte di un mondo pop che è in continua crescita e che non può fare a meno di riproporre alcuni tormentoni. Ma lo fa in modo estremamente intelligente, non prendendosi troppo sul serio e, soprattutto, citando direttamente le proprie fonti.
Ma Jujutsu Kaisen non è solo riferimenti
Non saremmo qui a scriverne se l’anime si limitasse ad essere una simpatica scopiazzatura. Tutto questo aspetto infatti, viene sorpassato da quelle che invece sono le novità proposte dalla trama di Jujutsu. Al centro di tutto c’è la vita di Yuji Itadori e delle vicende che lo legano a misteriosi avvenimenti riguardanti il club dell’occulto di cui fa parte. La comparsa di spiriti e stregoni andrà a complicare la storia e getterà le basi di quella che poi si svilupperà come la vera e propria trama. Eccola allora, la novità. Il mood di Jujutsu Kaisen può cambiare da un momento all’altro senza quasi lasciarci il tempo di adattarci alla nuova situazione. I colpi di scena sono imprevedibili, così come le reazioni dei personaggi ad essi. Ecco che dalla risata si resta senza parole.
Insomma, nonostante i numerosi richiami alla cultura di massa degli anime, Jujutsu Kaisen… sa di fresco. Gran parte di questa sensazione è sicuramente dovuta anche alla pulizia e alla vitalità dei disegni di Tadashi Hiramatsu. Ma ci sarà tempo durante la recensione vera e propria per parlare meglio anche di questo aspetto!
Intanto, possiamo dire questo: Jujutsu Kaisen sta soddisfacendo le aspettative e, allo stesso tempo, gettando importanti basi per il futuro. Non sappiamo dove queste lo porteranno, ma ci auguriamo che continui per questa strada. Anche perché, da una puntata all’altra… se ne sente già la mancanza!