Oggi abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Gianmarco Fumasoli, direttore editoriale della Casa Editrice Bugs Comics, sceneggiatore di molte storie fra cui episodi della serie Mostri e Samuel Stern ed anche docente del corso di sceneggiatura presso la Bugs Academy.
Siami qui con Gianmarco Fumasoli. Gianmarco, potresti farci una breve presentazione di te per chi non ti conosce?
Sono direttore editoriale di Bugs Comics, una casa editrice con sede a Roma, che è attiva da più di 5 anni. Nel corso del tempo ha subito diversi cambiamenti ed evoluzioni fino ad arrivare nel 2019 con il suo esordio in edicola. Parlo del nostro personaggio di punta del nostro seriale horror che esce in edicola: Samuel Stern.
Prima di inabissarci con Samuel, volevo chiederti da dove nasce questa passione per i fumetti? Quali sono stati i primi approcci a questo straordinario mondo?
Fin da piccolo leggevo Topolino ed altri, ma poi ad 11 anni, quando uscì Dylan Dog, rimasi folgorato dall’horror e la mia passione dei fumetti crebbe. Da che ne ho memoria ho sempre voluto farlo per lavoro. La mia è stata una passione che aumentava smisuratamente, fino ad arrivare ad avere fumetti dappertutto. Ovviamente ci troviamo in un Paese in cui parlare di fumetti e legarlo al lavoro è difficile, soprattutto a causa di diversi preconcetti.
Ho iniziato a studiare sceneggiatura cinematografica, teatrale e fumettistica e lì ho cominciato ad analizzare ciò che leggevo orientandomi al mondo del lavoro; fin tanto che ho scritto una storia per una casa editrice, che mi avrebbe dovuto pubblicare su una rivista. Purtroppo la cosa non è andata a buon fine e così ho deciso:faccio io!
Ho raccolto volontari con cui abbiamo fondato l’associazione culturale, che poi è diventata società Bugs Comics.
Lei ricopre un ruolo molto importante all’interno di Bugs Comics, cosa comporta essere un direttore editoriale, sopratutto in questo momento?
La mia fortuna è che non sono da solo. Ho modo di confrontarmi con numerosi professionisti del settore che seguono le attività della casa editrice. Sono circondato da persone che seguono l’andamento e che promuovono la crescita di Bugs Comics, per cui c’è molto entusiasmo attorno al processo, limitato ovviamente dalla pandemia e da tutto quello che abbiamo vissuto. Però, nonostante Samuel Stern sia uscito durante il lockdown, ancora regge bene.
Ovviamente le responsabilità alla fine sono le mie e devo fare conti con oneri e onori di quello che decido. Quando dicevo andremo in edicola con un horror tutti ridevano, mi sono preso il rischio. Siamo abituati a un contesto in cui le cose, semplicemente, non si fanno.
Infatti è stata una bella impresa inaspettata, forse non tutti sanno che uscire serialmente in edicola ha molti costi e comporta molte difficoltà. Comporta un grande impegno alla casa editrice e richiede un sistema di persone ben oliato.
Diciamo che ci vuole una struttura importante che giri correttamente e che si muova all’unisono in una stessa direzione, però ti assicuro che ci vuole anche tanta volontà e voglia di fare. Puoi avere sotto la struttura più complessa ed articolata del mondo ma se manca l’entusiasmo, manca la voglia, l’idea comune di seguire un percorso, un obiettivo, non serve a nulla. Bastano poche persone che abbiamo per chiaro il percorso, l’obiettivo e che condividano anche periodi di sacrificio. Fortunatamente sono circondato da persone così, forse perché anch’io lo sono.
Una leadership forte, basata sulla volontà, aumenta le possibilità di un team e anche la qualità dei prodotti. Richiede l’impegno di “anima e corpo” per perseguire un obiettivo, come nel caso di Samuel Stern. Parlando di Samuel: com’è nata la sua figura?
Diciamo che l’idea era di raccontare il nostro horror. La nostra passione per il genere era già evidente da subito, come dimostra la nostra serie Mostri. Raccontando storie brevi però non avevamo possibilità di dare più respiro ai personaggi, di narrare di un personaggio seriale che parlasse del nostro horror allineato a quelli che sono i tempi moderni; con quello che è la realtà dei nostri giorni, le paure che oggi viviamo.
Il mondo è cambiato, la società è fluida, i pericoli sono diversi: il mostro fisico ha perso il suo appeal. L’obiettivo è avere un media che vada ad individuare le ansie e le angosce dei nostri giorni, allineandosi con i nostri tempi. Anche se ultimamente stanno cambiando ancora le cose, però il senso è di attualizzare la narrazione horror nei fumetti.
Il nome di Samuel inizialmente era diverso, senza spoilerare troppo, in realtà l’origine del nome e cognome è etimologicamente la stessa e questo avrà un significato importante nella storia di Samuel.
È una cosa molto importante anche se sapevamo che, come ci hanno fatto notare, esiste un personaggio della Marvel chiamato Samuel Sterns.
Ed a livello di struttura e di creazione, cosa richiede scrivere un personaggio seriale come Samuel Stern?
Alla fine le strutture narrative di ripetono e sono sempre le stesse. Si può raccontare la stessa storia in due pagine come in mille: ci sono dei tecnicismi narrativi con cui puoi sintetizzare o allargare la storia. Il punto è che dal momento che stabilisci di dare una struttura narrativa importante che si protende nel tempo, è importante avere chiaro il punto di arrivo: che il viaggio permetta al personaggio di affrontare i propri limiti, i propri cambiamenti e di superare quello che è il suo conflitto.
Più questo conflitto è stratificato, costruito momento dopo l’altro, più ti rendi conto che stai aggiungendo pezzi al suo racconto. Queste parti vanno separate ed analizzate trattate per permettere al protagonista di vincerle una alla volta.
Sempre fondamentale sapere dove si vuole arrivare, il traguardo si può spostare ma l’obiettivo dev’essere centrato.
Avete piccole anticipazioni o chicche per quanto riguarda Samuel Stern?
Abbiamo creato un mondo intorno a Samuel che, dal mio punto di vista, è raro per il mondo del fumetto, dando tridimensionalità ed importanza ad ogni piccolo personaggio che appare nella singola storia, fino ad arrivare ai suoi comprimari: Duncan, Penny, Angus. Lo sviluppo del mondo di Samuel sta andando in una direzione che permetterà di avere più spazio per loro e per tutti quelli che sono i personaggi caratterizzati nel mondo di Samuel come l’agente Gillian, dell’agenzia, piuttosto che padre Duncan.
A cavallo della fine di quest’anno editoriale vedremo delle storie in cui prima Angus, poi Penny e poi Duncan saranno praticamente protagonisti. L’agenzia avrà un suo intero spin-off; poiché ci dà modo di raccontare altro horror che viaggia in parallelo a Samuel ma che lo incontra solo in alcuni casi particolari. Probabilmente esordiremo in edicola i primi del prossimo anno con questo spin-off speciale dell’agenzia.
E poi altre situazioni che si muoveranno intorno al mondo di Samuel, poiché stiamo riprendendo a lavorare alle nuove proposte Bugs in edicola. Abbiamo dovuto rallentare ma stiamo riprendendo tutto e puntiamo ad avere nel 2023-2024 almeno 3 o 4 serie in edicola contemporaneamente.
Complimenti, oltre al mondo dell’edicola, ci sono novità in libreria?
Ci eravamo aperti alle graphic novel alla fine del 2019, presentando a Lucca di quell’anno due volumi. Purtroppo poi con la pandemia le librerie sono state chiuse 3 mesi e la distribuzione ha avuto problemi. Oggettivamente un meccanismo di questo genere che viene bloccato, frena tutta una serie di aspetti con cui poi bisogna fare i conti.
Il nostro business è rimasto in piedi nelle edicole e ci stiamo concentrando là, ma è anche vero che la parte delle librerie è solo in stand-by. Sono in lavorazione dei titoli, alcuni legati al mondo di Samuel, altri no, e speriamo di poter riprendere concretamente a breve.
È chiaro che per una casa editrice medio-piccola come noi, muoversi senza certezza distributiva e fiere – fondamentali per noi – è un problema grosso. Noi eravamo presenti, come Bugs Comics, ovunque, e vederci chiudere questa vetrina ci ha rallentato parecchio.
Prima curiosità. Come mai il simbolo della Bugs è un insetto?
Ci siamo confrontati tantissimo. Volevamo qualcosa che desse l’idea del nostro gruppo. Poi una sera eravamo tutti insieme e la mia compagna se n’è uscita dicendo Perché non lo chiamiamo Bugs?. L’idea ci piaciuta e poi abbiamo solo aggiunto Comics. Il gruppo degli insetti è nel regno animale il più numeroso, ed è quello dal quale dipendo moltissimi fenomeni. Ed ogni insetto ha il suo ruolo, il suo compito nell’ecosistema e fa in modo che gli altri possano portare a termine il loro lavoro. Poi Paolo ha studiato il logo presentandoci 12 teste d’insetto diverse, ed abbiamo votato la parte superiore più adatta.
Seconda curiosità. Qual è la storia che hai scritto che ti è rimasta più a cuore?
Al di là di Samuel, direi Geppetto, una storia scritta da me e disegnata da Francesco Dossena. È uscita a Lucca 2019 ed è un racconto che in qualche modo è molto personale. Quando si scrive mettiamo sempre un pezzo di noi ed in Geopetto c’è tanto.
Ho avuto riscontri molto positivi, anche da persone che l’hanno letto dopo Samuel Stern. Adesso sto scrivendo un’altra storia in lavorazione in cui sto mettendo molto di me. Attualmente Geppetto, però, rimane la cosa che mi piacerebbe che le persone che non mi conoscono coma autore leggessero.
Lo leggeremo. Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato e ci sentiremo presto con nuovi episodi di Samuel Stern e per altre interviste!