Tutti sanno che l’epidemia di Coronavirus sta tenendo il mondo in una morsa di ansia e preoccupazione ormai da diversi mesi: l’epicentro del contagio è Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei situata nel centro della Cina, ovviamente i primi pensieri vanno alle vittime, purtroppo in aumento, ma i danni di questa pandemia si stanno facendo sentire a più livelli.
Infatti quello che forse non tutti sanno è che la produzione di videogiochi sta risentendo del contagio in maniera non indifferente, tanto che Nintendo con una nota ufficiale si è scusata per l’ammanco di scorte della sua console di punta, la Switch, con il pubblico giapponese.
Anche su Twitter la casa di Kyoto ha fatto riferimento a ritardi nella produzione e spedizione di parti e componenti della console che, con effetto a cascata, hanno portato alla riduzione delle scorte nel Paese del Sol Levante; anche se è ragionevole pensare che questi problemi si faranno sentire anche in altri Stati del mondo.
A questo punto sorge la domanda: cosa c’entra il Coronavirus in Cina con la produzione di Nintendo Switch?
La risposta è molto semplice. La stragrande maggioranza dei componenti che formano una console, dai pulsanti agli stick analogici alle porte usb, sono prodotti in Cina; l’epidemia ha costretto moltissima parte della popolazione del Dragone Orientale a stare a casa dal lavoro e quindi le produzioni hanno subito dei rallentamenti notevoli in ogni branca del mercato che ora, a distanza di settimane, si stanno facendo sentire.
Alessandro Rigoni