Brividi lungo la schiena, suspense palpabile e un desiderio fortissimo di sapere “cosa succede dopo”: se conoscete bene queste sensazioni, non potete che amare i thriller. Sorvolando su titoli incensati come Death Note e Psycho-Pass, vi consiglio allora alcuni dei migliori anime thriller che vi terranno col fiato sospeso fino alla fine.
10 anime thriller da ghiacciare il sangue
Monster
Steins;Gate
Paprika
Terror in Resonance
Paranoia Agent
Baccano!
Durarara!!
Banana Fish
Rainbow
Death Parade
1. Monster (2004)
Düsseldorf, 1986. Il chirurgo Kenzou Tenma fa una scelta rischiosa: salva un bimbo invece che il sindaco, mettendo a repentaglio carriera e sanità mentale. Anni dopo, opera uno spietato assassino, che non è altri che il suo vecchio paziente. Inizia così una caccia all’uomo per fermare quel “mostro” a cui in passato aveva salvato la vita.
Tratto dal capolavoro di Naoki Urasawa, Monster è la prova che i peggiori mostri sono umani. Sottile e intricato come una tela di ragno, la serie è un viaggio all’interno di una mente malata, dove ogni mossa del “mostro” ghiaccia il sangue e avvicina di un passo al delirio.
Più disturbante di così si muore- letteralmente.
2. Steins;Gate (2011)
Rintarou Okabe è un autoproclamato “scienziato pazzo” che si diletta in esperimenti fallimentari, e pensa di essere sorvegliato da un’organizzazione segreta. Insieme ai suoi collaboratori, un giorno Rintarou scopre accidentalmente un modo per viaggiare nel tempo, inviando mail nel passato che possono cambiare il presente.
Realizzato da White Fox (Re:Zero, The Devil Is a Part-Timer!), Steins;Gate è uno dei migliori anime sui viaggi temporali. Contiene tutto quello che ci si aspetta da una serie di questo tipo: drammaturgia, plot twists complessi e spiegazioni scientifiche che friggono il cervello. Lanciandosi in un volo pindarico dietro l’altro, Steins;Gate insegna che – ironicamente – il tempo non è poi così rilevante, e che con il butterfly effect c’è poco da scherzare.
3. Paprika (2006)
“Science is nothing but a piece of trash before a profound dream.”
Nel futuro, un nuovo dispositivo permette agli psicanalisti di entrare nei sogni dei loro pazienti e migliorarli. Non tutti però approvano questa tecnologia, e c’è chi vuole usarla per scopi turpi. Quando una minaccia mondiale mette a repentaglio l’umanità, è la scienziata Atsuko Chiba a intraprendere un viaggio onirico per impedire al sogno di fondersi con la realtà.
Se per temi e conceptPaprika ricorda Inception di Christopher Nolan, la serie si distingue per escamotages unici e scenari stupefacenti. Con il suo stile allucinogeno, Paprika sviscera i segreti più intimi e pericolosi dell’essere umano senza mai dare tregua a protagonisti e pubblico. Surreale e sublime come un quadro di Dalì.
4. Terror in Resonance (2014)
Sparsi fra il cuore e le vene di Tokyo ci sono degli ordigni pronti a esplodere. Per disinnescarli bisogna risolvere gli indovinelli posti da Sphinx, un duo di adolescenti che si diverte a mettere alla prova la polizia. I loro atti terroristici però non sono casuali, ma convogliano un messaggio preciso.
Terror in Resonance spezza il cuore, c’è poco da fare. Dietro la patina crime, la serie rivela una critica socio-politica alla realtà nipponica, basata sul desiderio di riscatto e vicinanza di una gioventù frustrata.
Con il supporto di un’estetica quasi cinematografica, TIR è un mix malinconico di emotività e azione, esaltato dal soundtrack electro di Yoko Kanno. Sospendete l’incredulità e guardatela.
5. Paranoia Agent (2004)
A Musashino, nel perimetro di Tokyo, la cartoonista Tsukiko Sagi viene attaccata da un ragazzino con roller e mazza da baseball. Sagi è solo la prima delle vittime del cosiddetto Lil’ Slugger, e mentre le aggressioni del “piccolo battitore” aumentano, due detective si mettono sulle sue tracce per fermarlo prima che la paranoia inghiotta la città.
A metà fra hard boiled e horror, Paranoia Agent di Satoshi Kon (Paprika, Perfect Blue)è una visione cupa e febbricitante della società giapponese. Sotto le luci al neon di una Tokyo alienante, immaginari sfavillanti camuffano realtà deprimenti, e la verità va ben oltre ciò che appare.
6. Baccano! (2007)
New York, anni Trenta. Sullo sfondo fumoso del Proibizionismo, due reporter indagano su una catena di strani eventi iniziata nel 1711, avente per fil rouge un treno dalla fama mortale. In un continuo scambio fra passato e presente, vengono rievocati personaggi insoliti dei bassifondi della metropoli, mentre il mistero si infittisce fra incontri fortuiti e spargimenti di sangue.
Come annuncia il titolo, Baccano!di Ryōgo Narita è a dir poco caotico, dal suo cast assurdo alla trama sfilacciata, il che può rendere i primi episodi duri da metabolizzare. Detto questo, è impossibile non farsi conquistare dalla sua atmosfera noir e pulp, che abbinata alla combinazione esplosiva di generi rende la serie inaspettata e coinvolgente.
7. Durarara!! (2010)
“There’s no one who can live their whole life being completely uncorrupted.”
Ikebukuro è il quartiere più malfamato di Tokyo, ritrovo di leggende urbane e individui pericolosi. In questo microcosmo dove normale e sovrannaturale si sovrappongono, le vite di undici persone scollegate fra loro – dal timido liceale Mikado a Black Rider, un motociclista senza testa – si intrecciano dopo un fatidico incidente.
Dark e filosofico, Durarara!! segue il format di Baccano!, strizzando l’occhio all’universo dell’ultraterreno e del sci-fi. Ancora una volta, Narita lascia per tutta la serie il pubblico in balia di se stesso e delle proprie intuizioni, e usa i cavi sciolti per infiocchettare un finale esplosivo. Da non perdere.
8. Banana Fish (2018)
Figlio delle strade malfamate della Grande Mela, il 17enne AshLynx vuole solo una cosa: scoprire il segreto dietro Banana Fish, una sostanza che ha portato suo fratello alla follia. Ostacolato nell’indagine dal “padre”, un influente boss malavitoso, Ash conosce Eiji, un fotografo giapponese che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Tratto dal manga di Akimi Yoshida, Banana Fish è un thriller maturo pieno fino all’orlo di temi controversi, dalla prostituzione minorile all’abuso di droga, fino alla violenza più cruda. Se avete un debole per l’azione e gli anni Ottanta, oltre che uno stomaco forte, Banana Fish fa per voi.
9. Rainbow (2010)
Nel Giappone degli anni ’50, sette ragazzi vengono detenuti nel riformatorio Shounan. Tutti compagni di cella, si trovano a subire le violenze e umiliazioni inflitte dal personale dell’istituto, e si ripromettono di uscirne insieme. Ma una domanda li perseguita: anche se sopravvivessero, che tipo di vita li aspetta là fuori?
Senza esagerare, Rainbow è forse una delle serie più sentimentali animate da Madhouse, in senso positivo. Rainbow è infatti un tripudio di emozioni: sa straziare l’anima nei suoi momenti più struggenti, ma riluce per il modo superbo in cui dipinge l’amicizia e il potere dei legami umani. Preparate il fazzoletto.
10. Death Parade (2015)
“Life is never fair. I’m sure you’re well aware of that.”
Che cosa c’è dopo la morte?
In Death Parade, un bar/limbo chiamato Quindecim dove i neotrapassati si giocano la vita a freccette, a carte, e altri giochi simili. Vagliate da uno ieratico bartender, le anime non sanno però che le sfide decidono la loro sorte: in caso di vincita possono reincarnarsi, ma se perdono le aspetta l’Oblio eterno. In entrambi i casi, il gioco è tutt’altro che pulito.
Onirica e dall’estetica goticheggiante, Death Parade di Yuzuru Tachikawa è una graticola morale che mette a nudo gli istinti e i sentimenti umani più reconditi. Quando la situazione si fa disperata, che cosa e chi si è disposti a sacrificare per salvare se stessi?