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Guns Akimbo: la “magia” del voyeurismo videoludico

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Ciao ragazzi, sono Mattia un amichevole cinefilo di quartiere. Benissimo, dopo i convenevoli di rito, passo subito all’azione ed oggi ho deciso di raccontarvi la storia di Guns Akimbo, seconda pellicola del regista neozelandese Jason Lei Howden, che aveva sorpreso tutti nel suo precedente e primo lavoro “Deathgasm” un horror “metallaro”.

In Guns Akimbo ritroviamo mister occhialoni e cicatrice sulla fronte, Sir Daniel Radcliffe, che sveste i panni del maghetto più famoso del globo terracqueo e ne indossa altri meno consoni alla fama che si ritrova. Miles (Radcliffe) è un programmatore, lavora ad un videogioco che odia, spia il profilo instagram della sua ex e passa le proprie giornate a fare quello che adora davvero e cioè scrivere su internet prendendo di mira i troll e diventando, anch’esso uno di loro.

Proprio un commento di troppo porta Miles ad essere sequestrato dal creatore di Skizm, malatissimo “gioco” illegale in live streaming dove diversi criminali si ammazzano a vicenda per il pubblico che li guarda dal proprio tablet, smartphone o dal PC, e dove sarà costretto a scontrarsi con la killer migliore, Nix (Samara Weaving). Non prima, però, che gli siano imbullonate due pistole alle mani.  Eh sì, quando si dice che l’arma deve diventare estensione del corpo Howden lo prende alla lettera, e catapulta Radcliffe in una delle sue migliori interpretazioni dopo il sottovalutatissimo Swiss Army Man, tentando persino di dare un tocco di critica sociale a tutta l’operazione.



Se vi stuzzica l’idea di un tizio con delle pistole imbullonate alle mani, allora non avrete problemi a gustarvi un film dotato di un ottimo ritmo e personaggi azzeccati. È un viaggio sulle montagne russe sotto LSD, iperviolento, pop e deliziosamente pulp. A questo possiamo aggiungere la solita, stupenda, Samara Weaving: feroce, letale ed esagerata controparte di un Daniel Radcliffe che pare si stia divertendo molto a interpretare personaggi cui capitano cose gran poco dignitose. Sicuramente Harry Potter avrà fatto qualche magia, perché un susseguirsi di sfighe come quelle che lo perseguitano non lo vedevo dai tempi di “Fuori Orario”.

Guns Akimbo è un film che chiede di abbassare solo un po’ la soglia di attenzione dello spettatore per dargli in cambio un’ora e mezza di sparatorie e divertimento. Interessante colonna sonora per uno di quei B-movie ritmati, con buoni valori produttivi e due protagonisti che sanno tenere in piedi la scena: “Ad avercene di questi” mi verrebbe da esclamare.

E allora ragazzi sedetevi comodi, aprite la birra e godetevi Gun Akimbo.

Mattia Canino



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