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Gulguvit: “Le origini della paura”

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Quest’oggi ci troviamo a recensire un fumetto della Casa Editrice NPE (Nicola Pesce Editore). Una graphic novel uscita di recente tra lo stupore del pubblico che l’ha subito amata. Sto parlando ovviamente de “Le origini della paura” scritto da Mariano Rose, ormai sceneggiatore che stiamo imparando a conoscere (intervista) e con i disegni sorprendentemente lugubri di Alessandro Saiu.

Da precisare che la NPE non ha potuto inviare la copia cartacea, ma solo quella digitale che riportava la scritta “copia per la stampa” in fondo che, a dire il vero, dava un pò fastidio. Tuttavia recuperò la versione da libreria per poterne analizzare meglio tutte le varie caratteristiche.

Le origini della paura: la trama

La storia narra le vicende di Harlan Jameson Gulguvit vissuto a Londra alla fine del XVII secolo. Gulguvit viene chiamato ad indagare riguardo uno strano caso per conto di David Graham. Nella cittadina di Ebol Town, infatti, sta per essere inquisito dai popolani della zona, un giovane studente inglese di nome Nicholas Heinrich.

Da subito Mr. Gulguvit decide di mettersi in viaggio alla volta di Ebol Town scoprendo una forma di ostilità dei paesani nei suoi confronti. Ezechiel Tumber, portavoce della città, gli concede di incontrare il ragazzo tenuto prigioniero e, interrogandolo, riesce ad informarsi riguardo un rito al quale Nicholas ha assistito.

Così il cronista di sua maestà, Mr. Gulguvit, si mette alla ricerca di tracce e prove di quanto detto dal ragazzo, cercando di evitare gli sguardi maligni dei paesani.

Narrazione e disegni

Mariano Rose che scrive soggetto e sceneggiatura di questa graphic novel, riesce a creare una struttura ed un mondo capaci di far immergere il lettore e coinvolgerlo all’interno dell’ambientazione. L’autore riesce a creare anche personaggi molto carismatici e per nulla banali come lo stesso Gulguvit mosso da intenzioni precise, facendoci assaporare qualcosa anche del suo passato.

Il tutto mescolato in un connubio perfetto con i disegni di Alessandro Saiu che riesce, con il suo stile particolare, ad amalgamarsi al ritmo della narrazione, creando sensazioni in ogni tavola capaci di far vivere il lettore all’interno della stessa ambientazione e coinvolgendolo nella storia.

Conclusioni

Le origini della paura è una graphic novel che mi ha stupito notevolmente. La storia è molto coinvolgente ed i rifermenti lovecraftiani sparsi qua e là sono molto acuti e coinvolgono il lettore. Ci sono diversi colpi di scena che faranno rimanere col fiato sospeso, essendo disseminati bene fin da subito e costruiti ad hoc.

Sulla falsa riga di “Providence” del genio di Alan Moore, “Le origini della paura” si basa su un horror grottesco e lovecraftiano che tramite l’uso di ambientazioni caratteristiche e archetipi riesce a trovare la propria originalità.

“Le origini della paura” è un volume ben studiato e strutturato, creato da due giovani esordienti che rivelano talento e superano di gran lunga la prova; pubblicando una graphic novel degna di essere letta.

Per tutti gli amanti del genere è un prodotto da tenere sott’occhio e per i novizi delle ambientazioni orrorifiche potrebbe essere uno stimolo per avvicinarsi a questo mondo.

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