Le avventure di Kratos in terra di Grecia hanno ricoperto, senza considerare capitoli extra e spin-off, tre titoli principali nei quali il generale spartano è passato da guerriero succube della volontà altrui a dio a uccisore di (praticamente) tutto il pantheon greco. Stando alle ultime novità arrivate da Santa Monica Studio, però, non sarà così anche per la saga norrena che, infatti, andrà a concludersi con il secondo capitolo in arrivo: God of War Ragnarok.
A darci conferma di ciò – e delle motivazioni alla base di tale scelta – è Cory Barlog, colui che può essere definito il padre di God of War. L’ex director è stato intervistato da Kaptain Kuba su YouTube ma le sue parole sono state riportate sul sito dedicato TheSixthAxis, noi vi proponiamo la traduzione:
“Credo che una delle motivazioni principali sia che lo sviluppo del primo gioco ha richiesto cinque anni, per quanto riguarda il secondo non so quanto potrebbe richiedere, ma credo che le tempistiche siano molto simili. Dunque se ci si pensa, un terzo gioco prodotto nello stesso periodo di tempo porterebbe il tutto a 15 anni per una singola storia, e ritengo sia un po’ troppo”.
“Mi pare di chiedere troppo, portare a conclusione la storia mettendoci così tanto tempo sembra troppo, prendendo in considerazione il punto in cui era arrivato il team e dov’era Erik (Williams, ndr) e che cosa volesse fare, mi sono detto che va bene così e che possiamo finire con il secondo capitolo”.
La motivazione principale che ha spinto Santa Monica a decidere di concludere le avventure di Kratos, iniziate nel 2018, con Ragnarok è squisitamente temporale. Produrre tre giochi nell’arco di tempo di 15 anni sembra troppo a Barlog, anche tenuto conto di quelli che erano i piani iniziali di tutto il team. Una decisione che noi, da fan, dobbiamo prendere per quella che è e che potremo giudicare, col senno di poi, una volta che avremo giocato a God of War Ragnarok.