In molti si saranno accorti, magari anche con sconcerto, che Mangastream – uno dei siti di online reading di manga tra i più famosi – è stato chiuso e questa volta sembra proprio per sempre.
L’editoria giapponese infatti sta dando battaglia alla pirateria online e si sta rivolgendo in particolare contro quei siti che danneggiano il loro mercato. In questo contesto si inserisce il disegno di legge, in attesa di approvazione del parlamento nipponico, che si pone in una posizione ancora più intransigente verso i trasgressori.
La pirateria incide parecchio sul mercato mondiale, tanto per l’industria dell’animazione che dell’editoria e la messa in rete di materiale protetto da copyright rischia di danneggiare a cascata tutte le persone che hanno lavorato al contenuto.
L’intento di questo nuovo decreto è quello di includere nella legge contro la pirateria – che al momento include solo formati video e musicali – anche i manga, le riviste e i documenti accademici.
Nel decreto è inoltre illustrato come verranno potenziati i mezzi per impedire l’accesso a siti illegali e titoli protetti, istituendo multe, anche molto salate, e per i casi più gravi o recidivi anche una pena detentiva.
Nel testo sono riportate anche alcune eccezioni, come il download di opere fan-fiction e la condivisione di screenshoot di immagini non protette da copyright. Le misure in questione, se approvate, entreranno in vigore dal primo gennaio 2021.
C’è da dire che anche lo scorso anno il governo aveva tentato di presentare una proposta di legge simile, ma il progetto era stato rinviato dopo la decisa reazione di artisti ed esperti di manga che affermavano che i controlli previsti erano troppi e che potevano condurre a restrizioni sull’uso di Internet e sulla libertà di espressione.
Questa volta però pare non ci saranno rinvii e questa battaglia i Giapponesi vogliono vincerla.
Solo il tempo ci dirà se la decisa presa di posizione del governo nipponico avrà gli effetti desiderati o rischierà di allontanare tanti appassionati.