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Ezequiel Himes: Cacciatore di Zombie

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Oggi vi proponiamo un nuovo titolo di Leviathans Labs, Ezequiel Himes: Cacciatore di Zombie, scritto da Victor Santos con i disegni di Alberto Hernandez, un thriller zombie apocalittico pieno di azione e con un eroe che sembra aver perso tutto, ma non ancora pronto ad arrendersi.

Ezequiel Himes: Cacciatore di Zombie: la trama

Ezequiel Himes è un uomo che viaggia in un mondo ormai marcio, quasi morto. Sono infatti i morti viventi, gli zombie, ad abitare questa nuova terra dall’atmosfera western. Himes porta un gran peso sulle spalle e non gli è rimasto molto, se non qualche amuleto di protezione, alcune scintille di odio che stanno ormai sbiadendo e un frammento di speranza, la speranza di poter cambiare anche solo qualcosa di quel mondo ormai decaduto.

Ormai non gli importa di morire e combatte ancora, cerca vendetta, e magari anche un po’ di giustizia, si batte contro gli uomini che si sono lasciati comprare, che lavorano per i “Padri”. Questi sono zombie intelligenti che comunicano tra di loro telepaticamente, e governano questo mondo apocalittico, in cui gli uomini vengono catturati e dati in pasto agli zombie.

Tavole

Dinamici, con luci e ombre nero e seppia, i disegni ci portano in un’America post apocalittica. Gli scenari sono sicuramente un punto forte, così come il character design. Vegetazioni invadenti, scheletri di palazzi e carcasse di automobili sono l’inquietante palcoscenico di creature non più umane, bestie, non morti che si aggirano spasmodicamente per le strade.

Creature non peggiori di quegli uomini che per rimanere vivi si sono messi al servizio dei padri. Questi hanno volti scavati, figure grottesche e appaiono ancora meno umani degli stessi zombie. Il design dei personaggi ci regala subito un’idea della loro funzione e carattere. Le tavole ci rimandano al mondo di Dylan Dog, o in alcuni momenti di Tex, ma con una nota di colore, seppia o grigio, che riscalda le pagine e i combattimenti.

Quello che ci rende umani

Non ci sono più umani Ezequiel… ormai conta solo quanto sei marcio. Ezequiel Himes è azione, ma è anche il constatare la perdita dell’umanità, soprattutto da parte di quegli uomini che per aver salva la vita si sono messi al servizio degli zombie “Padri” . Questi la loro umanità non l’hanno persa, ma l’hanno venduta.

L’albo è un varco in una nuova torbida dimensione e nella disperazione del protagonista, l’ultima nota umana in una colonna sonora distorta. Himes ha perso ciò a cui più teneva, e ora ciò che lo rende umano è il dolore, che lo libera dalla schiavitù del dover sopravvivere. Lui non ha paura di morire ed è questo che rende l’azione così avvincente, è questo che lo rende più vivo e più forte degli altri, lui combatte una guerra personale, e nel suo furgone porta con sé il suo fardello, il suo segreto. Ma dentro di lui non è ancora morta quella scintilla di speranza di poter cambiare qualcosa di questa terra ormai morta, e questa scintilla è destinata ad evolversi, crescere e divampare.

Forse tra gli angoli bui e inesplorati, tra gli inquietanti meccanismi e segreti di questa macabra società raccontata da Victor Santos e Alberto Hernandez, Ezequiel alla fine troverà l’anello debole che farà crollare questo sistema marcio e imputridito.

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