In un futuro prossimo il nostro mondo è stato sconvolto dal cambiamento climatico già in corso, ma che nell’anno 2113, in cui il romanzo Elbrus è ambientato, ha cambiato radicalmente l’aspetto e gli equilibri del pianeta.
Le migrazioni, la politica, la scienza e la gestione delle risorse si sono dovute adattare a questi nuovi equilibri, e ormai l’umanità è al collasso. In particolare la ricerca scientifica è arrivata a saggiare la propria impotenza, fallendo nell’esplorazione dello spazio nel tentativo di trovare nuovi pianeti colonizzabili.
Ma se da una parte vi è la razionale constatazione dei limiti dell’umanità, dettati dalla scienza stessa, dall’altra il protagonista del libro, Lubomìr, viene tormentato dalle irrazionali visioni che sconvolgono la sua mente.
Una misteriosa Dama e un Viaggiatore dominano queste crisi, insieme ad altri squarci di situazioni apparentemente sconnesse. Ma la risposta alle molte domande su cui si sviluppa la storia avranno sede proprio nei sentimenti, nella mente, nella coscienza stessa, nelle voragini misteriose e profondissime del legame e dell’incontro.
Incontro che si avrà tra mondi tra loro lontanissimi, ma allo stesso tempo talmente vicini da riconoscersi, più che conoscersi, appoggiando la mano su quella dell’altro, anche attraverso un vetro.
La narrazione
Elbrus è da molti punti di vista quasi un ritratto. Un ritratto di un mondo a volte irriconoscibile, a volte uguale a quello che conosciamo. I paesaggi, le case, le strutture adibite alla ricerca scientifica ci appaiono a tratti trasfigurate, razionalizzate, e vengono descritte dettagliatamente, in maniera quasi cinematografica.
La meccanizzazione del lavoro, degli inservienti e delle attività quotidiane contribuisce alla sensazione di straniamento. Anche le più piccole azioni vengono compiute in maniera diversa, con strumenti diversi, con abitudini diverse e queste ci vengono dipinte in maniera minuziosa, per permetterci di vedere un mondo che altrimenti non potremmo capire, per trasportarci in un luogo altro che possiamo conoscere e capire davvero solo camminando per i suoi corridoi, assaporando le sue bibite, suonando i suoi campanelli o viaggiando coi suoi mezzi di trasporto.
Ma non vi è il ritratto solo di un luogo. Questo libro è anche il ritratto di un’umanità che, sebbene viva e progredisca nella razionalizzazione e nella conoscenza, è rimasta innamorata dei suoi piccoli antri di irrazionalità. Il pianto, il riso, l’innamorarsi, il pentirsi, sentire una morale che non si capisce da dove arrivi o sentire il bisogno di raccontare la propria storia.
È un’umanità che ha visto morire il sogno antropocentrico di una scienza che ha tutte le riposte, tutte le soluzioni, uomini e donne che hanno ritrovato, accettato e in fondo anche amato la propria piccolezza, ma anche, citando il libro:
“l’emozione per aver intuito qualcosa di incomprensibile, l’eccitazione per aver sfiorato il significato profondo delle cose, l’inquietudine del vuoto che lasciava le domande senza risposta su quello che, non essendo osservabile e misurabile, rimaneva senza ragione”.
Oltre la fantascienza
Il romanzo Elbrus è un intreccio di storie di uomini e donne che sono entrati a contatto con questa vertigine, che davanti al limite hanno incontrato la propria limitatezza, ma hanno sentito di intuire l’inconoscibile, si sono sentiti una fibra dell’universo, a contatto con gli altri in maniera inscindibile e misteriosa.
Un po’ come nell’indimenticabile capolavoro di Christopher Nolan, Interstellar, passato, presente e futuro si intrecciano, insieme alle storie di varie persone, ed è grazie a questo intreccio e legame misterioso che tutto acquisisce senso.
Dove si può spingere la scienza? Da dove arriva l’etica e come integrarla con la ricerca, già di per sé in difficoltà? Quali sono le reti misteriose che collegano esseri coscienti ai margini opposti dell’universo? L’incontro con l’altro può cambiare tutto, dandoci risposte su noi stessi? Queste sono le domande nascoste con delicatezza ma anche con urgenza in questo libro. La risposta è abbozzata non con parole, ma tramite i legami, i contatti, le lacrime e i dialoghi tra i personaggi.
Canti popolari, battaglie epiche e suggestive lingue elfiche. Dal 7 maggio, l’immenso mondo fantastico de La Compagnia dell’Anello, primo capitolo della trilogia Il Signore degli Anelli, è disponibile su Audible – società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità (audiolibri, podcast e serie audio).
La voce di Massimo Popolizio ridarà vita a tutti agli epici personaggi che popolano l’audiolibro, nato dal libro edito da Bompiani e tradotto da Ottavio Fatica.
“Il compito per chi interpreta audiolibri è regalare a chi ascolta delle immagini da custodire nella propria fantasia. Un film sonoro che renda i personaggi credibili e i colori delle scene vividi. In poche parole, far scoprire all’ascoltatore elementi inediti. La voce, naturalmente, diventa un elemento fondamentale in questo processo immaginifico.” Ha commentato dopo la registrazione del primo volume Massimo Popolizio.
Trilogia “Il signore degli Anelli”
Dal 1954 Il Signore degli Anelli, la monumentale trilogia di J.R.R. Tolkien, regala profonde riflessioni e interessanti punti di vista sull’amicizia, il coraggio e la lotta tra bene e male attraverso il viaggio di Frodo Baggins e dei suoi compagni verso Mordor. Straordinarie prove e inaspettati pericoli, battaglie epiche e incontri risolutori rendono quello di Frodo uno dei viaggi dell’Eroe più famosi e memorabili della letteratura di tutti i tempi. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi.
Per ascoltare le voci di questo polifonico audiolibro, Audible invita gli amanti dell’audio intrattenimento alla XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro in programma a Torino dal 9 al 13 maggio a Lingotto Fiere. Il 12 maggio alle ore 15:30, all’Arena Bookstock (PAD. 4), la Terra di Mezzo verrà ricreata al Salone grazie al live reading di Massimo Popolizio. L’attore, insieme poi allo scrittore Vanni Santoni, rifletteranno, e faranno riflettere, gli ascoltatori sui temi universali alla base dell’opera.
L’audiolibro “La Compagnia dell’Anello – Il Signore degli Anelli parte 1” di J.R.R. Tolkien, narrato da Massimo Popolizio, sarà disponibile su Audible.it a partire dal 7 maggio.
Chi è Massimo Popolizio
Massimo Popolizio è un attore, regista teatrale e doppiatore italiano. Si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico nel 1984, proponendosi come attore teatrale l’anno successivo con il ruolo da protagonista de Commedia della seduzione di Schnitzler, diretto da Luca Ronconi, con il quale collaborerà stabilmente per oltre 10 anni. Debutta al cinema nel 1989 grazie al film L’assassina (1989). Dopo la sua interpretazione del Duce in Sono tornato di Luca Miniero, è nel cast del film Bentornato Presidente!, Il campione di Leonardo D’Agostini e ne I predatori di Pietro Castellitto.
Voce protagonista del doppiaggio italiano, si aggiudica un Nastro d’Argento per il miglior doppiaggio maschile per Hamlet (1996) ed è sempre lui a prestare la sua voce a uno degli Oscuri Signori del genere fantasy: Lord Voldemort nella saga di film su Harry Potter.
Massimo Popolizio ha letto per Audible grandi classici antichi e contemporanei come Pastorale Americana di Philip Roth, Il rosso e il nero di Stendhal, La morte a Venezia di Thomas Mann ma anche libri per bambini come C’era due volte il barone Lamberto di Gianni Rodari.
Nell’arco dello scorso anno (2021) un libro venduto ogni dieci è stato un fumetto, a riportare il dato è la AIE – l’Associazione Italiana Editori – che conferma l’andamento sempre crescente delle vendite per gli albi a fumetti. La stessa associazione, in un comunicato pubblicato sul proprio sito, riconferma i dati in crescita anche per il 2022, relativamente al primo quadrimestre di quest’anno.
Di seguito potete trovare la notizia per intero:
Un libro ogni dieci venduto nel 2021 nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione (ovvero il 10% del totale) è un libro di fumetti. Quanto al valore delle vendite, i fumetti pesano per il 5,9% sul totale del mercato di varia (romanzi, saggistica, manualistica e libri per ragazzi). I numeri dei primi quattro mesi indicano che il peso dei fumetti continua a crescere: nel periodo tra gennaio e aprile arrivano a pesare il 12,3% sul numero di copie e il 7% a valore.
Per la prima volta l’Associazione Italiana Editori (AIE), in collaborazione con il programma Eudicom finanziato dalla Commissione Europea attraverso Europa Creativa, presenta in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino i numeri che definiscono il peso dei fumetti – strisce, graphic novel, manga, fumetti per bambini e ragazzi – nell’editoria italiana. “Dal 2019 a oggi il valore delle vendite è quasi triplicato – commenta Emanuele Di Giorgi, responsabile della Commissione Comics e Graphic Novels di AIE –. I fumetti si mostrano come uno dei settori più vitali dell’editoria e hanno il merito di avvicinare migliaia di giovani alle librerie e alla lettura”.
La crescita delle vendite. Nel 2021 sono state vendute nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione 11,543 milioni di copie di fumetti, per un valore a prezzo di copertina di 100,245 milioni. Rispetto al 2019 pre-pandemia, quando le copie vendute erano state 3,242 milioni per 36,450 milioni di euro di valore a prezzo di copertina, la crescita è del 256% a copie e del 175% a valore. La crescita si conferma nel 2022: nei primi quattro mesi sono state vendute 3,586 milioni di copie (erano 2,862 milioni nell’anno precedente) per 31,3 milioni di euro (24,8 milioni nell’anno precedente).
I generi più acquistati. Dei 100,245 milioni di euro spesi in fumetti acquistati nelle librerie e nei supermercati nel 2021, 58,3 milioni (il 58,1%) sono manga, 29,7 milioni (il 29,7%) graphic novel, fumetti e comic strip, 12,2 milioni (il 12,2%) fumetti per bambini e ragazzi. Il genere che ha avuto la crescita maggiore è il manga, passato da 11,2 milioni di euro di vendite nel 2019 a 58,3 milioni di euro nel 2021.
La crescita delle novità pubblicate e del catalogo. I titoli pubblicati nell’anno erano 3.148 nel 2019, sono scesi a 2.748 nel 2020 per la pandemia, sono risaliti a 3.272 nel 2021. Il catalogo è in crescita costante: 30.127 titoli nel 2019, 31.254 nel 2020, 33.078 nel 2021. Se nel 2000 i fumetti erano il 2% di tutti i titoli di narrativa pubblicati in un anno, nel 2021 sono balzati al 12,6%.
Qui il link alla pagina dedicata sul sito dell’Associazione Italiana Editori.
Il 26 aprile uscirà per Mondadori il nuovo romanzo di Patrick Fogli, Così in terra, un libro corposo che si lega anche al mondo nerd, dato che nel raccontare le vicende di un illusionista e le sue domande sull’esistenza, fa riferimento al mondo dei fumetti, dei supereroi, agli X-men e molti altri. Anche perché l’illusionista non è davvero un illusionista, ma una persona che ha dei superpoteri. E viene anche da chiedersi, come possiamo impiegarli, quei superpoteri? Che limiti ci sono? Fino a dove possiamo arrivare?
Trama Così in terra
Il nuovo romanzo di un autore che non smette di sorprendere per la singolarità dei suoi spunti narrativi. Daniel ha cinque anni il giorno in cui varca il cancello dell’Istituto aggrappato alla mano di sua mamma. Hanno camminato a lungo, e quando suor Anna li accoglie, madre e figlio hanno poche parole da spendere, solo bisogno di mangiare qualcosa e riposare. La donna morirà quella notte lasciando il bambino solo al mondo e senza la risposta a molte domande.
Domande che ancora tormentano Daniel ora che l’Istituto è solo un ricordo e lui è diventato uno degli uomini più conosciuti del pianeta. I suoi numeri ne hanno fatto il più grande illusionista di tutti i tempi, capace di fare cose mai viste prima. Ma se non si trattasse di un trucco?
Daniel è il solo a sapere che non lo è. Lo sa da quando all’Istituto ha spezzato un braccio al suo aguzzino solo pensando di farlo, da quando ha iniziato a sentire i pensieri degli altri, un’onda che lo travolge ogni volta che abbassa le difese, e che con fatica ha imparato a gestire.
Da quando ha capito che gli basta desiderare una cosa perché questa accada, come è successo con quella donna che ha strappato alla morte, e quella che invece ha scelto di non salvare. Ma tutto questo è un segreto che nel tempo si è fatto sempre più ingombrante, che l’ha avvelenato lentamente come l’adamantio di Logan, da sempre il suo supereroe preferito, e che l’ha costretto a vivere nella menzogna e nell’incubo di non sapere lui stesso chi sia. O cosa sia.
Ora è arrivato il momento di smettere di nascondersi, ma ci sarà un prezzo da pagare. Un romanzo che pesca dall’immaginario fumettistico, esercitandone la stessa fascinazione, per tradurre in chiave letteraria e psicologica quella ricerca di identità che in fondo appartiene a ognuno di noi.
L’autore
Patrick Fogli è nato a Bologna nel 1971. Laureato in ingegneria elettronica, vive sull’Appennino reggiano. Tiene, quando ha qualcosa da dire, un blog e si fa un punto di rispondere a chiunque gli scriva. Ha pubblicato i romanzi Lentamente prima di morire (Piemme, 2006), L’ultima estate di innocenza (Piemme, 2007), Il tempo infranto (Piemme, 2008), Dovrei essere fumo (Piemme, 2014), Io sono Alfa (Frassinelli, 2015), A chi appartiene la notte (Baldini + Castoldi, 2018), che gli è valso il premio Scerbanenco e Il signore delle maschere (Mondadori, 2019).