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Dylan Dog 423: Nella stanza del guerriero

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Dylan Dog 423, il numero di dicembre, è un capitolo tutt’altro che natalizio, ma altrettanto emozionante. Ringraziamo la Sergio Bonelli Editore non solo per quest’episodio, ma anche per il meraviglioso anno che stiamo passando insieme al nostro indagatore dell’incubo preferito.

Dylan Dog 423: la trama

La storia comincia con la lezione del professor Ghorm che spiega la differenza tra ordine esplicito ed implicito. Nel mentre, Leida Johansson segue la lezione e parla con Bill, il quale lamenta un forte malessere.

Bill racconta di aver paura delle visioni che sta avendo e che finirà come sua madre: morta in un istituto psichiatrico. Leida cerca di calmarlo, ma lui insiste descrivendo le sue visioni che gli mostrano le cose più inverosimili una volta che chiude gli occhi. Il tutto culmina in un reflusso con vermi vari.

La storia forma un ponte con il passato: 101 a.C. battaglia dei campi raudii. Dopo la vittoria dei romani alcuni barbari vengono fatti prigionieri ed uno di loro crea un diversivo affinché un suo compagno riesca a fuggire per uccidere la figlia votata agli dei.

Tornando ai giorni nostri Leida è preoccupata e si rivolge a Dylan. Riuscirà a trovare un collegamento tra questi episodi?

Narrazione e disegni

Il testo di Ambrosini riesce ad incuriosire notevolmente. Sebbene all’inizio il tutto sembri composto da situazioni e storie poco connesse, ben presto viene acciuffato il bandolo della matassa e il groviglio viene dipanato ricompensando il lettore della fiducia riposta nella storia.

Gabriele Ornigotti è un disegnatore molto particolare, per quanto i suoi disegni possano sembrare semplici e stilizzati in alcuni tratti, se sposati alla trama e osservati attentamente cambiano. Emerge l’essenza del disegno concreto e stabile unita alla saggezza dell’uso delle chine che ne risaltano i tratti e rendono estremamente significativa ogni vignetta.

Conclusioni

Dylan Dog 423 è un albo che mi è piaciuto leggere. È quel classico fumetto che ti risucchia e ti spinge ad andare avanti, pagina dopo pagina. Per questo consiglio di leggerlo quando magari avete il tempo di finirlo tutto, altrimenti la vostra mente rimarrà incollata al fumetto.

Un episodio che si discosta profondamente dal suo predecessore, mantenendo però uno standard alto e accattivante, insomma quello che in questo periodo serve per svagarsi dagli impegni delle festività come fare l’albero o pensare ai regali.

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