Dylan Dog 417: L’ora del giudizio

L’albo di questo mese è il sequel del precedente episodio: “Il detenuto“, e finalmente scopriremo la verità riguardo alla presunta prigionia del nostro indagatore dell’incubo. Per questo volume edito dalla Sergio Bonelli Editore, Roberto Recchioni consiglia i Joy Division con titoli come: “She’s Lost Control“, “Love Will Tear Us Apart” e “Isolation“, per avere un giusto sottofondo musicale d’accompagnamento alla lettura.

Dylan Dog 417: la trama

Nel precedente episodio eravamo rimasti con un Dylan imprigionato in carcere, in seguito ad un’incomprensione con le forze dell’ordine.

Adesso la storia si apre con il nostro indagatore dell’incubo seduto durante un processo che vede proprio lui stesso come imputato; accusato di aver ucciso Ilary, la ragazza con cui cenava nell’episodio precedente.

Dylan cerca di ricordare come ci sia finito e, soprattutto, come sia morta realmente la ragazza, e man a mano che i ricordi si schiariscono il processo prosegue, svelando la verità su Ilary.

Narrazione e disegni

In questa seconda parte della storia i testi sono di Baraldi e i disegni di Stano che hanno saputo dare continuità e spessore all’albo. Se dovessi definire in qualche modo la narrazione, mi farebbe pensare ad un vortice che ti risucchia al suo interno e che ti incentiva ad andare avanti ogni vignetta un po’ di più.

I disegni, soprattutto in determinate sequenze, riescono ad essere notevolmente suggestivi e onirici richiamando anche visivamente la situazione della condizione psichica della paziente. Inoltre l’udienza, in particolare, nella fase finale della storia, risulta geniale ed inquietante (in senso assolutamente positivo).

Conclusioni

Questa seconda parte è davvero sorprendente. Già la prima mi era sinceramente piaciuta e questo proseguo è all’altezza delle aspettative. La storia complessivamente è molto accattivante con una vena prevalentemente di horror psicologico, a tratti onirico e metafisico.

Consiglio, per chiunque avesse tra le mani solo questo “Dylan Dog 417” di andarsi a recuperare il precedente e di leggerli in ordine cronologico.