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Dylan Dog 415: vendetta in maschera

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Ecco Dylan Dog 415, il numero di questo mese, uscito il 31 marzo e intitolato: “Vendetta in maschera”. Gabriella Contu scrive questa storia disegnata da Andrea Chella, un episodio dai toni freschi che invito tutti gli appassionati a recuperare. Ringraziamo la Sergio Bonelli Editore per la copia inviataci.

Dylan Dog 415: la trama

La storia inizia con dei furti nel parco, avvenuti per mano di un gruppo di ragazzi. Scopriamo che questi ragazzi fanno parte di una banda con delle regole ben precise e vivono e rubano proprio in quel parco. La particolarità di questi ragazzi è l’utilizzo di maschere di legno per nascondere l’identità, oltre al fatto di essere armati di lunghi bastoni acuminati.

Le rapine vengono segnalate a Scotland Yard che inizia subito ad investigare. Tuttavia un ragazzo del gruppo, uno dei più giovani, in seguito ad una lite, si allontana dal resto e si imbatte in una coppia, che si spaventa. Lui riesce a scappare, ma la ragazza muore.

Scotland Yard inizia ad investigare anche sull’omicidio di questa ragazza, ma intanto Dylan viene rapito da questo gruppo di ragazzi i quali lo ingaggiano per dimostrare la loro innocenza e far allontanare la polizia dal parco.

Narrazione e disegni

Questa storia, scritta da Gabriella Contu, ha un’anima molto avventurosa. Una trama piuttosto precisa, quasi poliziesca con diverse situazioni entusiasmanti e avvincenti. Un’avventura che alterna momenti di tregua ad altri d’azione. Una narrazione nella quale come protagonista non c’è solo Dylan, ma i toni diventano corali.

I disegni di Andrea Chella si sposano bene ai fatti raccontati, uno stile che ricorda un certo minimalismo soffermandosi però su azioni ed espressioni precise e dettagliate, dando una direzione chiara ed un’ambientazione quasi familiare e quotidiana.

Conclusione

La storia, come detto prima, alterna una dimensione quotidiana ad eventi plausibili e realistici ma alquanto tragici, facendo soffermare il lettore su alcune dinamiche e tematiche della narrazione.

L’accostarsi di questi due mondi crea un tessuto che coinvolge il lettore e racchiunde inoltre una decisa denuncia sociale. Un numero particolarmente interessante che consiglierei di non perdere.

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