L’opera che vi consigliamo oggi s’intitola Dr. Stone, prima manga creato a quattro mani da Riichirō Inagaki (scrittura) e Boichi (disegni) e poi animeprodotto da TMS Entertainment. L’opera cartacea è stata pubblicata per la prima volta nel 2017 sulla rivista giapponese Weekly Shōnen Jump – ancora in corso – e qui in Italia da Star Comics, l’anime invece si può trovare anche sottotitolato sulla piattaforma online Crunchyroll, per un totale al momento di 24 episodi.
Un mondo di pietra
L’incipit di Dr. Stone colpisce il lettore (o spettatore) dritto in faccia, tanto che ci si trova quasi attoniti di fronte allo svolgersi degli eventi, troppo rapidi e gargantueschi. Per i primi minuti seguiamo l’energico liceale giapponese Taiju Oki, da sempre innamorato della sua compagna di scuola YuzurihaOgawa, che ha finalmente deciso di rivelarle i suoi sentimenti. Prima che possa fare ciò, però, un evento misterioso trasforma tutti gli esseri umani in statue di pietra.
Passato lo shock del colpo di scena l’attenzione viene riportata su Taiju che, altrettanto misteriosamente risvegliatosi dal lapideo sonno, si ritrova in una zona che non conosce: foreste, antiche rovine e verdeggianti pianure a perdita d’occhio. Ancora pieno di domande, Taiju decide di andare a cercare qualcuno che possa sapere dove egli sia. Fortuna vuole che trovi Senku, un suo amico di liceo e geniale scienziato anche lui risvegliatosi dalla pietrificazione, che gli svela come loro si trovino ancora in Giappone e non si siano mossi, ma siano trascorsi 3.700 anni dal cataclisma.
Preso atto del passaggio dei millenni, Taiju e Senku decidono di voler salvare l’umanità, scoprire cosa abbia causato la tramutazione in pietra e ricostruire la civiltà umana grazie alle conoscenze scientifiche.
L’unica protagonista indiscussa: la scienza
Può sembrare strana la scelta di basare un manga shōnen su un concetto notoriamente ritenuto noioso dalla maggior parte dei ragazzi: la scienza. Ciò soprattutto se pensiamo che uno degli autori dell’opera è Boichi – pseudonimo di Mujik Park – che è arrivato al successo mondiale grazie a Sun Ken Rock, un seinen fortemente incentrato sugli scontri e la lotta.
Pensiero non potrebbe essere più sbagliato.
La protagonista indiscussa di Dr. Stone è la scienza, e vi assicuriamo che non avrete nemmeno il tempo di un secondo per annoiarvi. Nel corso delle avventure di Senku, geniale scienziato e figura centrale dell’opera, è messo di fronte a situazioni particolari e bizzarre che richiedono ogni volta l’utilizzo di questa o quella nozione per creare questo o quel ritrovato scientifico per risolvere questo o quel problema; si va dalla creazione di un “semplice” forno per la fusione dei materiali alla riscoperta della ialurgia, dalla re-invenzione delle maschere a gas al brevetto della squisita “Senku-Cola”. Il tutto con gli strumenti dell’età della pietra.
E se ancora pensate che la scienza non possa essere il fulcro di un manga/anime divertente, simpatico, che intrattiene e – perché no – educa allo stesso tempo, Dr. Stone vi fornirà l’occasione per ricredervi.
Un’opera che istruisce
Il motivo principale che dovrebbe spingere una persona a fruire di Dr. Stone è la sua diversità dal resto delle opere shōnen, questo non solo perché si basa anche sulle nozioni scientifiche. I personaggi sono ben scritti – anche quelli secondari – e sapranno farsi strada nei vostri cuori con la loro simpatia e tenacia, l’incipit è straordinariamente ben pensato, le vicende si svolgono attorno ad una macro-cornice di trama e sono l’occasione per imparare sempre qualcosa di nuovo.
Un’opera che istruisce e diverte allo stesso tempo? Sì, si chiama Dr. Stone.