Oggi vi parlerò di un fumetto per il quale avevo tantissime aspettative, che sono state pienamente ripagate. Si tratta di Donatello, un fumetto edito da Kleiner Flug, con i testi di Guglielmo Favilla e i disegni di Alessandro Balluchi, che fa parte della collana Prodigi fra le nuvole.
Un gioiello, che il generoso formato 21×28,5 cm esalta, permettendo al lettore di godere appieno dei disegni. Un fumetto che si apprezza non solo per la qualità grafica e la profondità della narrazione, ma soprattutto per la ricerca storica che contestualizza il racconto in uno dei periodi più floridi per l’arte. Ma bando agli indugi, è tempo di parlare di Donatello!
Trama
Donato di Niccolò di Betto Bardi, in arte Donatello, è uno dei padri del Rinascimento. Alla ricerca continua della perfezione artistica, di quell’afflato capace di dare vita perfino al marmo, non è mai pago dei suoi traguardi.
Lui sperimenta, lavora materiali diversi, studia, viaggia e tutto questo si vede nel suo stile diviso tra la modernità e un amore smisurato per l’arte classica. Donatello è tutto questo e molto di più. Amato (e odiato come tanti geni) dai contemporanei, ha letteralmente scolpito il suo nome nella storia.
Ma Apollo, Dio delle Arti, che dall’alto osserva tutto, come un deus ex machina, non ci sta: è geloso e irritato da questo mortale che cerca di forzare le regole dell’arte e sfida così gli Dei. Come può un uomo sviluppare idee tanto rivoluzionarie e ottenere nel contempo opere così sublimi? Apollo deciderà quindi di intervenire, con una trovata niente male!
La narrazione
La storia è fluida e lineare e a sommi capi segue alcuni degli eventi più rappresentativi della vita di Donatello. Quello che traspare, e che rappresenta il grande punto di forza del personaggio – e tiene in piedi tutta la storia -, è questa continua ricerca, non tanto della perfezione, quanto del perfetto connubio tra forma e sentimento, tra l’armonia delle forme e l’intensità delle emozioni umane.
Donatello è un uomo figlio del suo tempo, ma non dimentica i grandi insegnamenti della storia e per questo non vuole rappresentare “una figura che sta, ma una figura che passa nello spazio e nel tempo”, ne è un esempio magnifico il monumento equestre al Gattamelata che si trova a Padova, un bronzo immenso che rivendica però tutta la sua umanità.
Una vita fatta di commissioni importanti e compromessi, quella di Donatello, affiancato anche da allievi ai quali trasmettere il suo entusiamo. Una ricerca artistica che culmina nella struggente immagine della Maddalena Penitente. In due anni aveva fatto un salto in avanti di secoli.
E Favilla ci racconta tutto questo, seguiamo insieme a lui la crescita personale dell’artista, il suo continuo sperimentare, il costante studio dei modelli classici e delle innovazioni del suo tempo per arrivare ad una ‘forma’ di arte, che deve essere percepita prima di essere realizzata.
I disegni
Ad accompagnare in modo entusiasmante la narrazione sono dei disegni magistrali. Magistrali perché riescono a rendere la scena vibrante, viva, come quando Donatello scolpisce. Si percepisce la tensione del gesto artistico, la concentrazione e le aspettative per la buona riuscita del lavoro.
Un capitolo a parte meritano le tavole nelle quali Balluchi ripropone alcune delle grandi opere di altri maestri del Rinascimento come Raffaello e la sua “Madonna del Cardellino” o l’intenso e drammatico “Sacrificio di Isacco” del Brunelleschi. Non capita tutti i giorni di vedere in un fumetto queste opere e mi hanno piacevolmente colpita.
Anche i colori, che restituiscono quasi la sensazione tattile dei materiali usati da Donatello, sono ben bilanciati. Ben riuscita l’idea di dare anche uno stacco tonale tra il mondo terreno e quello etereo delle divinità.
L’arte come ricerca
Ogni artista, indipendentemente dall’epoca nella quale ha vissuto (almeno fino a certi lavori più vicini ai giorni nostri), sente di dover dare alla propria arte un senso ed uno scopo. Questo senso per Donatello non è la bellezza, come lo scopo non è la fama. Ma la ricerca continua di una forma perfetta, che esprimesse la complessità dell’animo umano e insieme la composta eleganza dell’arte classica.
Leggendo questa recensione, avrete notato la mia passione per l’arte e per questo particolare periodo storico, ricco di tensioni politiche, artistiche, culturali e scientifiche, sulle quali, non è certo un mistero dirlo, sono stati piantati i pilastri del mondo moderno.
Come dicevo all’inizio, avevo delle aspettative per questo fumetto, e avevo paura che per raccontare Donatello ci si perdesse in mille rivoli e ci si dimenticasse dell’uomo, ma non è stato così. Il lettore diventa una sorta di ‘altro’ spettatore delle vicende dell’artista e alla fine di tutto, anche noi, non possiamo che ammirarlo.
E soprattutto Donatello ha il grande merito di insegnarci una cosa: l’arte non è solo genio, ma è anche tradizione, che solo i più grandi possono lasciare in eredità a chi verrà dopo di loro.
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