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Dipendenza da videogiochi: uomo scomparso passa 45 giorni a giocare a Fortnite e Call of Duty

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Giocare ai videogiochi può provocare una vera e propria dipendenza, è quanto successo a un uomo di origini bulgare, impiegato in Giappone, scomparso da 45 giorni e ritrovato in una stanza d’albergo in cui si era rinchiuso per giocare a Call of Duty e Fortnite.

A quanto pare non è la prima volta che l’uomo riscontra problemi del genere, e sarebbe da anni affetto da una grave forma di dipendenza da videogiochi. La situazione ha però preso un risvolto più grave quando non si è presentato a lavoro per diversi giorni, senza avvertire nessuno. Sono stati i conoscenti ad allertare le autorità, temendo il peggio.

L’uomo è stato però ritrovato dopo 45 giorni passati in una stanza d’albergo in cui giocava a Fortnite e Call of Duty. A trovarlo sembra sia stato il padre, che è andato a Tokyo per trovarlo e “prelevarlo” dalla stanza d’albergo in cui si era rinchiuso.

Da quel momento è partito un percorso di recupero grazie a Toy Marini, consulente specializzato proprio nella dipendenza, solitamente di droga e gioco d’azzardo, ma che sta studiando anche la dipendenza da videogiochi. L’uomo è stato quindi portato al Castle Craig Hospital in Scozia.

Non si tratta del primo caso da dipendenza dei videogiochi, tanto che il “gaming disorder” è stato classificato come una condizione di salute mentale dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Il fenomeno è stato anche il centro di un approfondimento di Investico, un consorzio indipendente olandese di giornalismo investigativo, tradotto in italiano da l’Internazionale (n. 1332, anno 27).

Redazione



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