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Cinema e lotta al razzismo: ecco la “trovata” di Sky 

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Dopo la nascita del movimento Black Lives Matter anche il mondo del cinema ha dovuto confrontarsi con il tema del razzismo e dell’inclusione sociale, ma ahimè non sempre i risultati sono stati positivi.

Se infatti per la neonata HBO Max Via col Vento doveva essere tolto dal catalogo perché la sua idealizzazione degli Stati Uniti meridionali durante la guerra di secessione in un periodo in cui la schiavitù era la norma era ormai inaccettabile, adesso anche Sky, per sostenere una causa che, voglio sottolinearlo, è giusta e condivisibile, scivola nel ridicolo.

Infatti in Gran Bretagna, Sky Cinema cerca di fare la sua parte nella lotta alle discriminazioni razziali  aggiungendo un disclaimer sugli “outdated attitudes” (atteggiamenti antiquati) prima di famosissimi film quali I Goonies, Colazione da Tiffany, Il Libro della Giungla (sia il cartone animato che il film di Jon Favreau), L’Ultimo Samurai, Dumbo, Una Poltrona per Due, Aliens – Scontro Finale, Aladdin (il cartone animato), Via col Vento, Lawrence d’Arabia, Tropic Thunder, Lone Ranger, Il Cantante di Jazz e La Piccola Ribelle

Una scelta editoriale quanto meno discutibile che un portavoce della compagnia ha spiegato a Variety:

Sky si impegna a supportare l’antirazzismo e a valorizzare la diversità e l’inclusione sia dentro che fuori lo schermo. Esaminiamo costantemente tutti i contenuti dei canali di proprietà di Sky e, dove necessario, agiamo aggiungendo informazioni addizionali per i nostri clienti per dare loro modo di prendere una decisione informata nel momento in cui scelgono un film o uno show TV da guardare. 

La domanda che viene da farsi è se questo sia necessario e aiuti davvero a sostenere i valori sopracitati o non sia invece un impacciato buonismo che tanti grandi colossi adesso si sentono obbligati a mostrare?

La società ha recentemente impegnato 10 milioni di sterline per sostenere gli sforzi contro il razzismo e Sky ha affermato che migliorerà la rappresentanza etnica dei neri e delle minoranze nell’azienda, lavorando con organizzazioni benefiche contro il razzismo ed evidenziando l’ingiustizia razziale attraverso acquisizioni e commissioni di contenuti selezionati. Un’altra soluzione che sembra posticcia – perchè fino ad adesso non è stato fatto? – e non basterà a sradicare il razzismo, ma a tamponare una situazione che ormai è esplosiva.

Recentemente è stato annunciato che Via col Vento dovrebbe tornare disponibile sul catalogo HBO, anche se non si sa ancora quando, e avrà un’introduzione curata da Jacqueline Stewart, professore di cinema presso l’Università di Chicago e conduttore di “Silent Sunday Nights”su Turner Classic Movies, come fosse necessario spiegare che quello che si vede di brutto nei film non deve essere ripetuto nella realtà, proprio quella realtà che è la prima fonte di ispirazione dei film. 

Non si diventa razzisti perché si vede un film che mostra atteggiamenti razzisti (vorrebbe dire che chi guarda assimila qualsiasi cosa senza minimo spirito critico e non voglio pensare che tutte le persone siano così), anzi i film mostrano delle situazioni, anche negative, che nella realtà già esistono e spesso cercano di influenzare lo spettatore in modo positivo.

Fenomeni quali il razzismo, l’omofobia, le discriminazioni etniche, religiose e politiche esistono, non basterà cancellare un film per dimenticarcene. Serve allenare la nostra umanità per capire anche questi aspetti più “scomodi”, anche quando vengono mostrati sotto un alone romanticizzato, come in Via Col Vento.

Purtroppo, questo dimostra la fatica con cui, ancora, ci confrontiamo con il nostro passato, ma la soluzione non dovrebbe essere la censura. Cancellare un film non cancella le brutture della realtà che lo ha creato. 

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