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Castlevania: la recensione della quarta e ultima stagione (spoiler free)

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La serie animata Castlevania, tratta dall’omonima saga di videogiochi della Konami, ha avuto un crescente successo, tanto da spingere Netflix ad investire (parecchio) sulla quarta e ultima stagione, che è uscita il 13 maggio.

Le aspettative erano alte: bisognava trovare un giusto finale ad una storia che aveva mostrato, già dai primissimi episodi, di aver puntato sia sul materiale ludico che su nuovi elementi, il tutto misto ad un certo umorismo e alla cruda rappresentazione delle vicende narrate.

Gli autori ci hanno accompagnato, quasi per mano, fin qui. Hanno costruito la serie poco alla volta facendoci conoscere i personaggi e adesso altro non restava che portare a compimento il viaggio dei nostri eroi.

Trama

L’influenza nestasta di Dracula sta sconvolgendo il mondo e mentre Trevor Belmont e Sypha Belnades cercano di capire chi voglia resuscitare il temuto vampiro, Alucard è impegnato a lottare in difesa di alcuni umani, in cerca di un nuovo senso alla sua vita. Ma non temete le loro strade sono destinate, presto o tardi, ad incrociarsi di nuovo. E mi fermo qui per non mettere troppa carne al fuoco e per non fare spoiler.

Storia e animazioni

In questa quarta stagione di Castlevania non c’è quasi un attimo di tempo per riprendere fiato. Lasciato il nefasto villaggio alla fine della terza stagione, Trevor e Sypha sono continuamente costretti a combattere contro le più disparate creature della notte. E questo schema si ripete per quasi metà della serie. Il che alla lunga è un po’ ripetitivo, ma permette di seguire i diversi piani narrativi che correranno su strade parallele prima di incrociarsi.

La qualità delle animazioni di questa serie è cresciuta costantemente, e in questa stagione gli effetti grafici sono davvero lodevoli. Alcune scene di combattimenti sono così ben fatte che è un piacere rivederle per seguire le mirabolanti acrobazie di Alucard o le potenti magie di Sypha. Complimenti quindi a Powerhouse Animation Studios che ha saputo gestire un materiale non facile.

Insomma, questa quarta stagione conclude in modo coerente la storia, anche se forse alcuni personaggi sono stati “salutati” in maniera un po’ affrettata, ma in fondo sono solo 10 episodi e non si poteva fare diversamente. La narrazione nel complesso è piacevole, anche se questa non è la mia stagione preferita: va bene combattere, ma ogni tanto ci sta anche fermarsi e pensare (o ripensare) a cosa si è fatto, invece in questo caso gli episodi scorrono uno dietro l’altro a gran velocità.

Di certo Netflix non ha deluso i suoi fan e con Castlevania ha centrato il segno: creare una serie, che strizzasse gli occhi al mondo degli anime, ma in stile decisamente occidentale. Una strada che sarebbe bello esplorare ancora in futuro.

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