È passato un anno da quando un albo a fumetti del Commissario Ricciardiè stato distribuito per l’ultima volta in edicola. Nel frattempo, sono stati pubblicati due volumi da libreria e il personaggio creato da Maurizio de Giovanni è sbarcato anche in tv grazie a una serie di grande successo che ha conquistato milioni di spettatori.
Dopo una così lunga assenza, per celebrare in pompa magna il suo grande ritorno in versione fumetto, Sergio Bonelli Editore ha deciso di distribuire i due nuovi albi di Ricciardi nella stessa giornata per soddisfare la richiesta dei tantissimi fan.
Martedì 8 giugno, saranno quindi disponibili sia la nuova edizione da edicola di “Per mano mia”, scritto da Claudio Falco per i disegni di Daniele Bigliardo, che “Il Commissario Ricciardi Magazine 2021”, contenente tre storie brevi dell’ufficiale della Regia Questura di Napoli e una dei Bastardi di Pizzofalcone.
336 pagine di fumetti “degiovanneschi”, tra la Napoli degli anni Trenta e quella antropomorfa disponibili in edicola, in fumetteria e sul sito Bonelli. Come sempre, il progetto è curato da Luca Crovi e le storie sono realizzate in coordinamento con la Scuola Italiana di Comix.
Chi è il commissario Ricciardi
Luigi Alfredo Ricciardi di Malomonte è nato nel 1900 ed è in servizio presso la Regia Questura di Napoli. Ha origini nobili ed è cilentano. È mal sopportato dai superiori a causa della sua insofferenza agli ordini ed è evitato dai sottoposti per il suo carattere introverso.
Ricciardi è un uomo “condannato a guardare e amare da una finestra e coltiva nel suo animo tormentato un segreto inconfessabile: fin da bambino vede i morti nel loro ultimo attimo di vita e ne sente il dolore del distacco”.
Le dimore sfarzose e i bassifondi, i luoghi in cui si muovono vittime e colpevoli, così come le strade, le piazze e i monumenti di Napoli sono “fotografati nel dettaglio” nelle storie del commissario Ricciardi a fumetti. Luoghi densi di umanità di diversa estrazione. Napoli, come sostiene Maurizio de Giovanni, è «una città fatta a strati come una cipolla. Nelle epoche è cambiata solo la parte superficiale, quella che si vede dall’esterno: l’essenza, la realtà più profonda è rimasta costante nel tempo».
In Piazza del Municipio era dislocata negli Anni Trenta la Regia Questura di Napoli dove il commissario Ricciardi lavora insieme con il brigadiere Raffaele Maione. Personaggio talmente organico alla città da riuscire a essere invisibile pur essendo in divisa, Maione ha una devozione quasi magica nei suoi confronti che deriva dal fatto che Ricciardi sa cosa ha pensato suo figlio morto durante un’azione di polizia.
Altro comprimario quasi fisso è il dottor Bruno Modo, il miglior amico di Ricciardi, forse l’unico che ha, di certo l’unico alla sua stessa altezza culturale e quindi l’unico con cui interloquisce continuamente. È stato medico al fronte durante la Grande Guerra ed è esplicitamente antifascista, convinto che il regime porterà l’Italia alla rovina.
Ogni indagine del commissario Ricciardi racconta un quartiere diverso di Napoli, con un’identità diversa che viene condivisa dai personaggi che qui vivono e muoiono.