Assassin’s Creed Valhalla è adesso nei negozi ed è a disposizione dei videogiocatori. Molti si stanno godendo l’avventura di Eivor, sia in versione maschile che femminile. Qualcuno però non ha particolarmente apprezzato alcuni aspetti del gioco. Secondo diversi fan della serie, Valhalla porterebbe avanti una narrazione abilista e, si suppone, discriminatoria.
La storia è stata narrata dal portale Eurogamer ma andiamo con ordine. In Assassin’s Creed Valhalla avremo a che fare, lo saprete, con un certo numero di nemici. Tra di essi ve ne saranno alcuni di cui sarà disponibile una breve descrizione biografica. Proprio qui inizia la nostra storia. Tra i vari nemici, troveremo i cacciatori di taglie e, tra di loro, vi sarà Eorforwine. Proprio quest’ultima pare essere il pomo della discordia.
La descrizione che Assassin’s Creed Valhalla riporta per Eorforwine lo descrive come: Orribilmente ustionata in un incidente d’infanzia, Eorforwine è terrorizzata che qualcuno veda il suo viso sfigurato. Scatena la sua furia con esplosioni di violenza. Una descrizione, secondo alcuni utenti di twitter, che perpetua una discriminazione nei confronti delle persone con disabilità o con caratteristiche fisiche che, per motivi genetici, fisiologici o dipendenti dalle situazioni esterne, sono fuori dal comune.
Secondo quanto riportato dai diretti interessati, Ubisoft avrebbe favorito una visione negativa della disabilità fornendone, al contempo, una connotazione negativa dato che essa è legata ad un avversario. La casa di produzione franco-canadese si è affrettata a porgere le sue scuse alle persone che potrebbero essersi sentite discriminate o offese da tale rappresentazione. A seguito di ciò anche la promessa di sistemare tutto con la prima patch del gioco in arrivo a breve.
Insomma, pare che Ubisoft sia stata colta in fallo in una situazione spinosa. Ci rendiamo conto che, per alcune persone, vedere perpetuarsi alcuni archetipi narrativi possa essere indice di una sensibilità a determinate tematiche non ancora del tutto sviluppata. D’altro canto però, non possiamo fare a meno di notare si tratti di un singolo personaggio inserito all’interno di una schiera di altri personaggi antagonisti. Ognuno di essi con caratteristiche uniche.
Ognuno di noi ha determinate caratteristiche che lo differenziano da altri esseri umani. Siano queste caratteristiche facilmente individuabili sotto una certa etichetta oppure più sottili e meno visibili. Ognuno di noi, insomma, rappresenta una ‘sfumatura’ unica e mai del tutto sovrapponibile ad un’altra. Legittimo dunque sentirsi rappresentati in maniera errata? Assolutamente sì. Ma, a costo di difendere Ubisoft, è giusto ricordare, appunto, come l’oggetto della discussione sia un personaggio su una pletora di altri personaggi che non possiedono determinate caratteristiche.
Ci asteniamo comunque da qualsiasi giudizio sul merito. Non è nostro compito e non vorremmo prendere per noi diritti di parola che non ci appartengono.