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Animal Crossing New Horizons: sull’isola anche il Ramadan

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Il gioco Nintendo non smette di stupire e innovare. Sull’isola abbiamo assistito a feste di laurea, matrimoni, riunioni di lavoro e appuntamenti in stile Tinder ma questa non ce l’aspettavamo. Animal Crossing New Horizons ha dato modo ai musulmani in giro per il mondo, di celebrare il Ramadan senza correre il rischio di incorrere nella pandemia. 

L’esperienza è stata raccontata da Ema O’Connor, redattrice di Buzz Feed. Stando al racconto l’intuizione di festeggiare il Ramadan su Animal Crossing è venuta a Rami Ismail, uno sviluppatore che vive nei Paesi Bassi, mentre partecipava al Bunny Day (il corrispettivo in-game della Pasqua). Ismail si è chiesto se non fosse possibile allo stesso modo celebrare il Ramadan, uno dei periodi più importanti del calendario islamico. 

La pandemia di covid-19 che ci ha colpito così duramente è arrivata proprio a ridosso delle celebrazioni – iniziate quest’anno il 24 aprile e concluse il 23 maggio – impedendo ai fedeli di incontrarsi come di consueto e vivere quei momenti di comunità tipici del Ramadan. 

Rami si è chiesto perché l’Islam, la sua fede, fosse un tema così scottante nei prodotti mediali mentre la cristianità, invece, no. Perché se è possibile realizzare qualcosa di simile alla Pasqua – il bunny day – è invece così impensabile pensare anche ai musulmani o alle altre fedi sparse nel mondo? Animal Crossing New Horizons, ad esempio, oltre a essere vietato in Cina è anche privo della localizzazione per i paesi arabi

Una serie di interrogativi che sono stati alimentati dalla pandemia in corso in un momento così importante per la fede islamica. Nel Ramadan è importantissimo il senso di comunità ha detto Ismail e quando si è costretti in casa a causa del lockdown, quella parte manca.

Questo ha fatto nascere in lui l’intuizione di utilizzare il gioco Nintendo per incontrare gli amici e i parenti, ma anche sconosciuti legati a lui dalla fede.  Tramite il suo profilo twitter ha lanciato l’invito a raggiungerlo sulla sua isola per celebrare insieme l’Hilāl, il Laylat al-Qadr (la Notte del destino), l’Īd al-Fitr e tutti i giorni che intercorrono tra questi tre fondamentali momenti del Ramadan.

Insieme ai suoi confratelli sparsi per il mondo, Ismail ha celebrato gli ifṭār e i suḥūr (traducendo alla buona potremmo dire la cena e la colazione) rendendosi disponibile a ospitarli sulla sua isola anche quando il fuso orario rendeva la cosa proibitiva.

Tanti ospiti di Ismail, almeno la metà secondo lui, erano non musulmani. Persone che però hanno colto l’occasione di chiedere chiarimenti e soddisfare la loro curiosità riguardo i simboli, il significato, il legame del Ramadan con le fasi lunari e altro. Nonostante la difficoltà, Rami ha trovato questi piccoli incontri molto stimolanti e soddisfacenti al punto che si è augurato di poterli organizzare di persona prima o poi. La cosa che più vorrei fare per la festa della rottura ha detto Ismail è incontrare la mia famiglia di persona. Con tutte le precauzioni del caso, si intende.

Ismail ha anche rilasciato una breve intervista a Vice, postata su twitter. Ve la riportiamo qui in basso se volete ascoltare la sua storia dalla sua viva voce.

Che ne pensate di questa iniziativa?

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