Oltre che valido strumento contro la noia, rivincita contro il covid per tutti quegli eventi “importanti” saltati e rimandati a data da destinarsi, e nemico giurato del governo cinese, Animal Crossing si sta dimostrando anche una valida soluzione agli impossibili appuntamenti su Tinder.
Ebbene se New Horizon è la soluzione (forse è il caso di parlare di una pezza, una toppa molto creativa) ai matrimoni e alle feste di laurea rimandate, si dimostra un ottimo sostituto di un appuntamento al bar per alcune coppie di Tinder. Il lockdown non può nulla, Animal Crossing sopperisce anche a questo. Coppie vere si incontrano dunque per appuntamenti virtuali, con i loro personaggi accuratamente vestiti e agghindati per accogliere l’ospite sulla propria isola, mentre fuori dalle loro case infuriano una pandemia, una crisi economica e l’arresto più o meno totale di tutte le attività.
E poco male se magari l’avatar non è proprio il ritratto perfetto dell’anima gemella che tanto si desiderava incontrare: l’importante è farsi una risata e stare insieme, a debita distanza.
Ma non finisce qui! Qualcuno (in Giappone) ha avuto addirittura la strampalata idea di provare a tenere una riunione della propria azienda proprio su Animal Crossing, con tanto di documento di riepilogo su come sia andato l’esperimento. Il tutto, ovviamente, si è svolto nella più totale riservatezza aziendale, con una password d’accesso all’isola, per impedire a qualche fastidioso impiccione di mettere il naso nelle altrui riunioni.
Certamente discutere con un visitatore virtuale è più divertente che stare faccia a faccia con il proprio capo o con qualche collega non proprio dei più simpatici; così come è confermato che comunicare, all’interno di un gioco, sia molto più facile. D’altra parte, non è ovviamente possibile inviare gli allegati, così come non è detto, tanto per gli appuntamenti di Tinder, quanto per questa particolare casistica, che il proprio avatar assomigli alla persona fisica. Alcuni uomini, nel caso di questo resoconto, avevano creato il profilo con un avatar femminile e viceversa, rendendo quindi molto difficile associare il personaggio al dipendente in carne e ossa. Insomma, forse non è il caso di ritentare l’esperimento, se non per farsi una risate e stare, ancora una volta, insieme, ma a debita distanza.
Quali altre gioie riserverà ancora Animal Crossing e la sua utenza?
Silvia Baliardini