Non è la prima volta che J. K. Rowling si ritrova nel pieno di una polemica. Negli anni la scrittrice britannica, conosciuta principalmente per la saga di Harry Potter, ha dovuto affrontare accuse di transfobia, pink washing, poca inclusività nelle sue storie e di essere una TERF (trans-exclusionary radical feminist). Ma partiamo dall’inizio.
Pink Washing
Le prime critiche arrivarono dopo aver terminato il settimo libro, quando durante un incontro con i fan Rowling ha rivelato l’omosessualità di Albus Silente. Alla gioia iniziale riguardante la dichiarazione però per molti fan si è unito anche un senso di fastidio. In tutti i sette libri non viene infatti mai affrontato l’argomento, e a molti è sembrato un caso di pink washing. Un’aggiunta “off screen” per rendere felice la comunità LGBTQ+ senza però intaccare l’opera originale con contenuti “rischiosi”.
Di tutto questo non abbiamo conferme, ovviamente, e rimangono solo ipotesi dei fan.
Inclusività
La saga di Harry Potter è stata scritta in un preciso contesto, in cui la sensibilità verso l’inclusione di minoranze non era sentito come adesso. Oggi fa quasi ridere pensare che l’unico personaggio asiatico dell’intera saga si chiami Cho Chang, ma la situazione non è mai stata considerata troppo problematica. Le cose sono però cambiate con l’opera teatrale Harry Potter and the Cursed Child, in cui l’attrice che interpreta Hermione è nera. Chiunque sia appassionato di teatro sa bene che questo tipo di reinterpretazione è normale in quest’ambito, in cui si guarda più alla bravura dell’attore rispetto alla somiglianza fisica effettiva al personaggio. Rowling ha quindi spiegato la sua scelta, ma la risposta ha scatenato polemiche.
Canon: brown eyes, frizzy hair and very clever. White skin was never specified. Rowling loves black Hermione 😘 https://t.co/5fKX4InjTH
Canon: occhi marroni, capelli ricci e molto intelligente. Il colore bianco della pelle non è mai stato specificato. Rowling ama Hermione nera.
Il problema quindi? Rowling ha più volte descritto il suo volto come pallido o bianco, e invece che spiegare che le convenzioni a teatro sono diverse di quelle nel cinema ha preferito aggiungere dettagli postumi, proprio come con Silente. A molti fan è sembrato di intravedere un pattern, senza però poterne essere certi.
Like-gate: Uomini con vestiti
Queste però non sono le uniche polemiche che ha dovuto affrontare Rowling. Nel 2018 infatti pochi like sono riusciti a dividere nuovamente i fan. J. K. Rowling ha messo like a dei tweet che denunciavano come in politica le donne transessuali (chiamati uomini che indossano vestiti in tono dispregiativo) venissero considerate maggiormente rispetto alle donne biologiche, e di come non avessero diritto a “rubare” i ruoli delle donne. I like sono stati presto rimossi e la scrittrice ha dato la colpa al suo essere maldestra, ma ancora una volta i fan si sono divisi.
Gli uomini mi hanno urlato contro al mio primo incontro del Labour Party all’età di 18 anni perché ho chiesto loro di rimuovere la terza pagina del calendario. Mi hanno detto di essere più forte, più rumorosa, indipendente. Spesso non mi sono sentita supportata. Uomini che indossano vestiti ricevono solidarietà “brocialist” (un socialista o progressista di sesso maschile che minimizza i problemi delle donne n.d.a.) che non ho mai avuto. Questa è misoginia!
Tweet-gate: #IStandWithMaya
Arriviamo finalmente alle polemiche più recenti. Il 19 dicembre 2019 ha pubblicato un tweet in favore di Maya Forstater, una ricercatrice il cui contratto di lavoro non è stato rinnovato a causa delle sue dichiarazioni offensive e discriminatorie nei confronti delle persone transgender sui social. Più in specifico opponendosi alla riforma del UK’s Gender Recognition Act, che avrebbe permesso alle persone di auto-identificare la loro identità sessuale, invece che attraversare un lungo processo medico-burocratico.
Dress however you please.
Call yourself whatever you like.
Sleep with any consenting adult who’ll have you.
Live your best life in peace and security.
But force women out of their jobs for stating that sex is real? #IStandWithMaya#ThisIsNotADrill
Vestiti come preferisci. Chiamati come preferisci. Dormi con qualsiasi adulto consenziente che ti avrà. Vivi la tua vita migliore in pace e sicurezza. Ma forzare le donne a lasciare il proprio posto lavoro per aver affermato che il sesso (biologico n.d.a.) è reale? #IStandWithMaya #ThisIsNotADrill
Per molti questo tweet è stato la conferma delle idee transfobiche di J. K. Rowling, che come alcuni hanno fatto notare appare anche nelle sue opere letterarie (no, non Harry Potter).
Robert Galbraith
J. K. Rowling ha scritto romanzi anche sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith, e ne Il Richiamo del Cuculo compaiono diverse scene o riferimenti che possono essere considerati “poco sensibili”, se non apertamente transfobici. Il tutto però appare all’interno di un romanzo, che adotta una visione diversa da quella dell’autrice e quindi inizialmente la cosa non ha destato scalpore. Alla luce del tweet incriminato però sono molti i fan che hanno cominciato a chiedersi se non fosse un altro segno delle sue convinzioni, più che invenzione letteraria.
The Ickabog, il ritorno delle accuse di transfobia
Il 26 maggio Rowling ha annunciato la pubblicazione online, in modo gratuito, del suo nuovo libro per bambini The Ickabog. I problemi, però, sono arrivati anche qui. Nicola Spurling, attivista LGBTQ+ transgender, ha aspramente criticato la scrittrice, in un tweet ora eliminato.
Di sicuro è qualcosa da tenere sott’occhio. Negli ultimi anni Rowling ha mostrato chiaramente che non le può essere data fiducia quando ci sono di mezzo i bambini.
Rowling, in questo caso, non l’ha presa bene, tanto che ha minacciato l’attivista di azioni legali.
Unless you want to hear from lawyers, you might want to rethink that tweet. I’m not wasting time arguing with wilful misrepresentations of my views on transgenderism – your timeline shows you’re not big on truth – but making serious insinuations like this comes with consequences.
A meno che tu non voglia avere notizie dagli avvocati, potresti voler ripensare quel tweet. Non perdo tempo a discutere false dichiarazioni intenzionali sulle mie opinioni sul transgenderismo – la tua cronologia mostra che non sei un’amante della verità – ma fare insinuazioni serie come questa ha delle conseguenze.
Nicola Spurling ha poi risposto, spiegando che secondo lei, la transfobia che ha promosso è pericolosa per i bambini.
If you feel that the transphobia you’ve put into the world is not dangerous to children you are more than welcome to have your lawyer send me a cease & desist letter. I’m sure the media would love to write articles about how you attack l trans folks and then try to silence them.
— Nicola Spurling 🌿 🏳️🌈 🏳️⚧️ (@NicESpurling) May 29, 2020
Se ritieni che la transfobia che hai propagato nel mondo non sia pericolosa per i bambini, sei la benvenuta a chiedere al tuo avvocato di inviarmi una lettera di cessazione e di rinuncia. Sono sicura che i media adorerebbero scrivere articoli su come attacchi le persone trans cercando poi di zittirle.
Truth has always been far more important to me than clickbait, Nicola. Please provide your evidence that a) I can’t be trusted around children and b) that I ‘attack trans folks’.
La verità è sempre stata molto più importante per me del clickbait, Nicola. Fornisci la prova che a) non mi si può dare fiducia vicino ai bambini e b) che “attacco persone trans”.
I’m also very much interested in the truth. Tweeting support for someone who is indisputable transphobic is transphobic in and of itself. Suicide rates among trans people are so high due to lack of acceptance, hence transphobia is dangerous to children.https://t.co/0bbb7A5cF5
— Nicola Spurling 🌿 🏳️🌈 🏳️⚧️ (@NicESpurling) May 29, 2020
Sono anche io molto interessata alla verità. Twittare il proprio supporto per qualcuno che è indiscutibilmente transfobico è transfobico in sé e per sé. I tassi di suicidio tra le persone trans sono così alti a causa della mancanza di accettazione, quindi la transfobia è pericolosa per i bambini.
Spurling ha poi eliminato i tweet originari, spiegando che l’ha fatto sotto consiglio dei suoi avvocati e su richiesta di J. K. Rowling.
At the request of @jk_rowling and on the advice of my lawyers, I have deleted my original tweet. The tweet, when read on its own, lacked clarity and, right or wrong, wealth is powerful.
— Nicola Spurling 🌿 🏳️🌈 🏳️⚧️ (@NicESpurling) May 30, 2020
With that said, I stand behind the intent of the tweet, which is to highlight the dangerous nature of transphobia. Children are particularly vulnerable and must be accepted for who they are, not told that who they are is wrong. With great power comes great responsibility.
— Nicola Spurling 🌿 🏳️🌈 🏳️⚧️ (@NicESpurling) May 30, 2020
Su richiesta di J. K. Rowling e su consiglio dei miei avvocati, ho cancellato il mio tweet originale. Il tweet, se letto da solo, mancava di chiarezza e, giusto o sbagliato, la ricchezza è potente.
Detto questo, sostengo l’intento del tweet, che è quello di evidenziare la pericolosa natura della transfobia. I bambini sono particolarmente vulnerabili e devono essere accettati per quello che sono, senza che sia detto loro chi è sbagliato. Da un grande potere deriva una grande responsabilità.
Non è nemmeno la prima volta che Sturling critica Rowling. In passato ha infatti spiegato che Harry Potter è parte della sua infanzia, e nulla, nemmeno la sua creatrice, potrà portarglielo via, ma che si rifiuta di darle anche solo un centesimo a causa delle sue idee transfobiche.
I grew up on Harry Potter and I’ll be damned if I’m going to let her take a piece of my childhood away. That lets her win. I’ll never give her a cent again though. Also, Emma Watson came out of Harry Potter and she is an extremely influential intersectional feminist / trans ally.
— Nicola Spurling 🌿 🏳️🌈 🏳️⚧️ (@NicESpurling) May 27, 2020
Tara Wolf e TERF
Le cose sembravano essersi fermate qui, e la promozione di The Ickabog è continuata senza intoppi. Questo finché Rowling non ha risposto a un tweet contenente la foto di un disegno di un bambino inserendo per sbaglio parte di un messaggio privato.
Amo questo meraviglioso Ickabog, con le sue orecchie da pipistrello, gli occhi spaiati e terrificanti denti macchiati di sangue! In tribunale Wolf ha dichiarato che il post di Facebook in cui lui dichiarava di voler “incasinare” qualche TERF era solo spavalderia. #TheIckabog
Un errore che non è passato inosservato. Ma di cosa si tratta? Rowling stava parlando di Tara Wolf, una donna transessuale condannata per aver assalito la femminista radicale Maria Caclachlan durante una protesta a Londra, nel 2017. Le critiche sono piovute sulla scrittrice principalmente a causa dell’uso del pronome sbagliato nei confronti di Wolf, nata biologicamente uomo ma che si identifica come donna.
Rowling ha presto spiegato cosa è successo, senza però nominare le polemiche sull’uso del pronome, bensì chiedendo scusa per l’uso del termine “fuck up” in un tweet di commento a un disegno di un bambino.
(Sorry about the random and totally unconnected sentence that made its way in there. I accidentally pasted in part of a very un-Ickaboggish message I’d just received 😳)
Mi dispiace per la frase casuale e totalmente sconnessa che si è fatta strada lì dentro. Ho accidentalmente incollato parte un messaggio molto non-Ickaboggish che avevo appena ricevuto
People who menstruate
La polemica sembrava essersi placata, finché J. K. Rowling non ha pubblicato un tweet contenente un articolo e criticando l’uso del termine “persone con mestruazioni”. Secondo l’autrice, infatti, avrebbero dovuto semplicemente usare la parola “donne”.
‘People who menstruate.’ I’m sure there used to be a word for those people. Someone help me out. Wumben? Wimpund? Woomud?
Opinion: Creating a more equal post-COVID-19 world for people who menstruate https://t.co/cVpZxG7gaA
Le persone che hanno le mestruazioni.’ Sono sicura che c’era una parola per quelle persone. Qualcuno mi aiuti. Wumben? Wimpund? Woomud? (storpiatura di women, n.d.r.)
Le critiche a questo tweet sono state aspre, infatti molti hanno commentato indignati dato che gli uomini trans, nonostante spesso abbiano le mestruazioni, non si considerano donne. L’ironia di Rowling è stata aspramente criticata, fino ad arrivare agli insulti, e molti l’hanno accusata (di nuovo) di essere TERF (trans-exclusionary radical feminist).
‘Feminazi’, ‘TERF’, ‘bitch’, ‘witch’.
Times change. Woman-hate is eternal. https://t.co/R6YlRFEvgG
La risposta di Rowling non si è fatta attendere, e ha imputato questi insulti all’odio diffuso verso le donne, per poi chiarire meglio la sua posizione in una serie di tweet.
Se il sesso biologico non è reale, non c’è attrazione per lo stesso sesso. Se il sesso non è reale, la realtà vissuta dalle donne a livello globale viene cancellata. Conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso rimuove la capacità di molti di discutere in modo significativo delle loro vite. Non è odio dire la verità.
L’idea che le donne come me, che sono empatiche per le persone trans da decenni, che sentono una connessione perché sono vulnerabili allo stesso modo delle donne – vale a dire, alla violenza maschile – “odiano” le persone trans perché pensano che il sesso sia reale e abbia conseguenze nella vita reale – è un’assurdità.
Rispetto il diritto di ogni persona trans di vivere in un modo che sia autentico e confortevole per loro. Marcerei con voi se foste discriminati sulla base dell’essere trans. Allo stesso tempo, la mia vita è stata plasmata dall’essere femmina. Non credo porti odio dirlo.
If sex isn’t real, there’s no same-sex attraction. If sex isn’t real, the lived reality of women globally is erased. I know and love trans people, but erasing the concept of sex removes the ability of many to meaningfully discuss their lives. It isn’t hate to speak the truth.
I respect every trans person’s right to live any way that feels authentic and comfortable to them. I’d march with you if you were discriminated against on the basis of being trans. At the same time, my life has been shaped by being female. I do not believe it’s hateful to say so.
A seguito delle enormi polemiche sollevate dai suoi tweet e risposte, Rowling ha pubblicato un lungo post sul suo sito in cui spiega le sue posizioni sull’identità di genere, le persone transgender e la parola TERF. La risposta però non ha fatto altro che mettere ancora più benzina sul fuoco, sollevando aspre critiche nei confronti della scrittrice.
Nell’articolo Rowling ricostruisce tutte le vicende che abbiamo riportato, da Maya Forstater ai più recenti tweet sulle “persone con le mestruazioni”, spiegando dettagliatamente il perché delle sue posizioni. Ha anche rivelato di essere stata vittima di un’aggressione sessuale, oltre che di violenza domestica, e che queste esperienze hanno profondamente segnato la sua vita e le sue posizioni politiche e sociali.
(…) Voglio essere molto chiara: so che la transizione sarà una soluzione per alcune persone che con disforia di genere, anche se sono anche consapevole attraverso ricerche approfondite che degli studi hanno costantemente dimostrato che tra il 60-90% degli adolescenti disforici di genere supereranno la loro disforia.
(…) Ho letto tutte le argomentazioni sul fatto che la femminilità non risieda nel corpo sessuato e le affermazioni secondo cui le donne biologiche non hanno esperienze comuni, e le trovo anch’esse profondamente misogine e regressive. È anche chiaro che uno degli obiettivi di negare l’importanza del sesso è quello di erodere ciò che alcuni sembrano vedere come l’idea crudelmente segregazionista delle donne che hanno (o vivono, n.d.a.) le loro realtà biologiche o – altrettanto minacciose – realtà unificanti che le rendono una classe politica coesiva. Le centinaia di email che ho ricevuto negli ultimi giorni dimostrano che questa erosione riguarda molti altri, in egual modo. Non è abbastanza per le donne essere alleate trans. Le donne devono accettare e ammettere che non vi è alcuna differenza materiale tra donne trans e loro stesse.
(…) Ma, come molte donne hanno detto prima di me, “donna” non è un costume. “Donna” non è un’idea nella testa di un uomo. “La donna” non è un cervello rosa, il fatto che piacciano le (scarpe n.d.a.) Jimmy Choos o qualsiasi altra idea sessista ora propagandata in qualche modo come progressiva. Inoltre, il linguaggio “inclusivo” che chiama le donne “persone con mestruazioni” e “persone con vulva” colpisce molte donne come disumanizzanti e umilianti. Capisco perché gli attivisti trans considerano questo linguaggio appropriato e gentile, ma per quelle di noi che hanno ricevuto insulti degradanti, a cui hanno sputato addosso uomini violenti, non è neutrale, è ostile e alienante.
Quindi?
Non è mai stato semplice confrontarci con i nostri idoli, e al tempo dei Social Network le cose si sono persino complicate. Per molte persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ Hogwarts è stato per anni un luogo sicuro, una seconda casa (anche se di fantasia) in cui sentirsi accettati, dove l’essere considerato diverso era un pregio e non uno stigma. Le idee di J. K. Rowling non sono condivise da molte persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, ma questo non significa che non possiamo continuare ad apprezzare il suo lavoro e il mondo che ha creato. Come spesso accade la sua opera è cresciuta, diventando qualcosa di molto più grande di lei. Nessun tweet potrà mai rovinare la magia di Hogwarts.
Giornalista pubblicista e Laureata in Lingue e Culture per l’Editoria. Procrastinatrice seriale, vado avanti a forza di caffeina e ansia e in qualche modo sta funzionando. Mi piacciono la lettura, i Beatles, lo Spritz Campari e le maratone (Netflix). Non mi piacciono il caffè annacquato, scrivere biografie e fare liste.
Canti popolari, battaglie epiche e suggestive lingue elfiche. Dal 7 maggio, l’immenso mondo fantastico de La Compagnia dell’Anello, primo capitolo della trilogia Il Signore degli Anelli, è disponibile su Audible – società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità (audiolibri, podcast e serie audio).
La voce di Massimo Popolizio ridarà vita a tutti agli epici personaggi che popolano l’audiolibro, nato dal libro edito da Bompiani e tradotto da Ottavio Fatica.
“Il compito per chi interpreta audiolibri è regalare a chi ascolta delle immagini da custodire nella propria fantasia. Un film sonoro che renda i personaggi credibili e i colori delle scene vividi. In poche parole, far scoprire all’ascoltatore elementi inediti. La voce, naturalmente, diventa un elemento fondamentale in questo processo immaginifico.” Ha commentato dopo la registrazione del primo volume Massimo Popolizio.
Trilogia “Il signore degli Anelli”
Dal 1954 Il Signore degli Anelli, la monumentale trilogia di J.R.R. Tolkien, regala profonde riflessioni e interessanti punti di vista sull’amicizia, il coraggio e la lotta tra bene e male attraverso il viaggio di Frodo Baggins e dei suoi compagni verso Mordor. Straordinarie prove e inaspettati pericoli, battaglie epiche e incontri risolutori rendono quello di Frodo uno dei viaggi dell’Eroe più famosi e memorabili della letteratura di tutti i tempi. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi.
Per ascoltare le voci di questo polifonico audiolibro, Audible invita gli amanti dell’audio intrattenimento alla XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro in programma a Torino dal 9 al 13 maggio a Lingotto Fiere. Il 12 maggio alle ore 15:30, all’Arena Bookstock (PAD. 4), la Terra di Mezzo verrà ricreata al Salone grazie al live reading di Massimo Popolizio. L’attore, insieme poi allo scrittore Vanni Santoni, rifletteranno, e faranno riflettere, gli ascoltatori sui temi universali alla base dell’opera.
L’audiolibro “La Compagnia dell’Anello – Il Signore degli Anelli parte 1” di J.R.R. Tolkien, narrato da Massimo Popolizio, sarà disponibile su Audible.it a partire dal 7 maggio.
Chi è Massimo Popolizio
Massimo Popolizio è un attore, regista teatrale e doppiatore italiano. Si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico nel 1984, proponendosi come attore teatrale l’anno successivo con il ruolo da protagonista de Commedia della seduzione di Schnitzler, diretto da Luca Ronconi, con il quale collaborerà stabilmente per oltre 10 anni. Debutta al cinema nel 1989 grazie al film L’assassina (1989). Dopo la sua interpretazione del Duce in Sono tornato di Luca Miniero, è nel cast del film Bentornato Presidente!, Il campione di Leonardo D’Agostini e ne I predatori di Pietro Castellitto.
Voce protagonista del doppiaggio italiano, si aggiudica un Nastro d’Argento per il miglior doppiaggio maschile per Hamlet (1996) ed è sempre lui a prestare la sua voce a uno degli Oscuri Signori del genere fantasy: Lord Voldemort nella saga di film su Harry Potter.
Massimo Popolizio ha letto per Audible grandi classici antichi e contemporanei come Pastorale Americana di Philip Roth, Il rosso e il nero di Stendhal, La morte a Venezia di Thomas Mann ma anche libri per bambini come C’era due volte il barone Lamberto di Gianni Rodari.
Nell’arco dello scorso anno (2021) un libro venduto ogni dieci è stato un fumetto, a riportare il dato è la AIE – l’Associazione Italiana Editori – che conferma l’andamento sempre crescente delle vendite per gli albi a fumetti. La stessa associazione, in un comunicato pubblicato sul proprio sito, riconferma i dati in crescita anche per il 2022, relativamente al primo quadrimestre di quest’anno.
Di seguito potete trovare la notizia per intero:
Un libro ogni dieci venduto nel 2021 nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione (ovvero il 10% del totale) è un libro di fumetti. Quanto al valore delle vendite, i fumetti pesano per il 5,9% sul totale del mercato di varia (romanzi, saggistica, manualistica e libri per ragazzi). I numeri dei primi quattro mesi indicano che il peso dei fumetti continua a crescere: nel periodo tra gennaio e aprile arrivano a pesare il 12,3% sul numero di copie e il 7% a valore.
Per la prima volta l’Associazione Italiana Editori (AIE), in collaborazione con il programma Eudicom finanziato dalla Commissione Europea attraverso Europa Creativa, presenta in occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino i numeri che definiscono il peso dei fumetti – strisce, graphic novel, manga, fumetti per bambini e ragazzi – nell’editoria italiana. “Dal 2019 a oggi il valore delle vendite è quasi triplicato – commenta Emanuele Di Giorgi, responsabile della Commissione Comics e Graphic Novels di AIE –. I fumetti si mostrano come uno dei settori più vitali dell’editoria e hanno il merito di avvicinare migliaia di giovani alle librerie e alla lettura”.
La crescita delle vendite. Nel 2021 sono state vendute nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione 11,543 milioni di copie di fumetti, per un valore a prezzo di copertina di 100,245 milioni. Rispetto al 2019 pre-pandemia, quando le copie vendute erano state 3,242 milioni per 36,450 milioni di euro di valore a prezzo di copertina, la crescita è del 256% a copie e del 175% a valore. La crescita si conferma nel 2022: nei primi quattro mesi sono state vendute 3,586 milioni di copie (erano 2,862 milioni nell’anno precedente) per 31,3 milioni di euro (24,8 milioni nell’anno precedente).
I generi più acquistati. Dei 100,245 milioni di euro spesi in fumetti acquistati nelle librerie e nei supermercati nel 2021, 58,3 milioni (il 58,1%) sono manga, 29,7 milioni (il 29,7%) graphic novel, fumetti e comic strip, 12,2 milioni (il 12,2%) fumetti per bambini e ragazzi. Il genere che ha avuto la crescita maggiore è il manga, passato da 11,2 milioni di euro di vendite nel 2019 a 58,3 milioni di euro nel 2021.
La crescita delle novità pubblicate e del catalogo. I titoli pubblicati nell’anno erano 3.148 nel 2019, sono scesi a 2.748 nel 2020 per la pandemia, sono risaliti a 3.272 nel 2021. Il catalogo è in crescita costante: 30.127 titoli nel 2019, 31.254 nel 2020, 33.078 nel 2021. Se nel 2000 i fumetti erano il 2% di tutti i titoli di narrativa pubblicati in un anno, nel 2021 sono balzati al 12,6%.
Qui il link alla pagina dedicata sul sito dell’Associazione Italiana Editori.
Il 26 aprile uscirà per Mondadori il nuovo romanzo di Patrick Fogli, Così in terra, un libro corposo che si lega anche al mondo nerd, dato che nel raccontare le vicende di un illusionista e le sue domande sull’esistenza, fa riferimento al mondo dei fumetti, dei supereroi, agli X-men e molti altri. Anche perché l’illusionista non è davvero un illusionista, ma una persona che ha dei superpoteri. E viene anche da chiedersi, come possiamo impiegarli, quei superpoteri? Che limiti ci sono? Fino a dove possiamo arrivare?
Trama Così in terra
Il nuovo romanzo di un autore che non smette di sorprendere per la singolarità dei suoi spunti narrativi. Daniel ha cinque anni il giorno in cui varca il cancello dell’Istituto aggrappato alla mano di sua mamma. Hanno camminato a lungo, e quando suor Anna li accoglie, madre e figlio hanno poche parole da spendere, solo bisogno di mangiare qualcosa e riposare. La donna morirà quella notte lasciando il bambino solo al mondo e senza la risposta a molte domande.
Domande che ancora tormentano Daniel ora che l’Istituto è solo un ricordo e lui è diventato uno degli uomini più conosciuti del pianeta. I suoi numeri ne hanno fatto il più grande illusionista di tutti i tempi, capace di fare cose mai viste prima. Ma se non si trattasse di un trucco?
Daniel è il solo a sapere che non lo è. Lo sa da quando all’Istituto ha spezzato un braccio al suo aguzzino solo pensando di farlo, da quando ha iniziato a sentire i pensieri degli altri, un’onda che lo travolge ogni volta che abbassa le difese, e che con fatica ha imparato a gestire.
Da quando ha capito che gli basta desiderare una cosa perché questa accada, come è successo con quella donna che ha strappato alla morte, e quella che invece ha scelto di non salvare. Ma tutto questo è un segreto che nel tempo si è fatto sempre più ingombrante, che l’ha avvelenato lentamente come l’adamantio di Logan, da sempre il suo supereroe preferito, e che l’ha costretto a vivere nella menzogna e nell’incubo di non sapere lui stesso chi sia. O cosa sia.
Ora è arrivato il momento di smettere di nascondersi, ma ci sarà un prezzo da pagare. Un romanzo che pesca dall’immaginario fumettistico, esercitandone la stessa fascinazione, per tradurre in chiave letteraria e psicologica quella ricerca di identità che in fondo appartiene a ognuno di noi.
L’autore
Patrick Fogli è nato a Bologna nel 1971. Laureato in ingegneria elettronica, vive sull’Appennino reggiano. Tiene, quando ha qualcosa da dire, un blog e si fa un punto di rispondere a chiunque gli scriva. Ha pubblicato i romanzi Lentamente prima di morire (Piemme, 2006), L’ultima estate di innocenza (Piemme, 2007), Il tempo infranto (Piemme, 2008), Dovrei essere fumo (Piemme, 2014), Io sono Alfa (Frassinelli, 2015), A chi appartiene la notte (Baldini + Castoldi, 2018), che gli è valso il premio Scerbanenco e Il signore delle maschere (Mondadori, 2019).